Terminato il camp di San Diego, ora destinazione Corea e Giappone!

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L’esperienza del camp internazionale di collaborazione tra lo Squad italiano di Andrea D’Aquino e quello internazionale di Paulo Sousa è giunta al termine e gli atleti sono ormai focalizzati sulle ultime due tappe di World Cup in Corea e Giappone.

Dopo 3 settimane di lavoro a San Diego, California, base quotidiana di allenamento del gruppo di Sousa, che sono seguite a 2 settimane di camp a Poggio all’Agnello (LI), atleti e tecnici sono arrivati in Corea per gli ultimi 2 appuntamenti agonistici della stagione. 

Una buona occasione per verificare i benefici del lavoro svolto in quest’ultimo periodo, anche se sicuramente il bagaglio di esperienza accumulato darà i suoi frutti nel medio lungo termine, soprattutto cercando di riproporre, nella quotidianità futura, quei punti chiave appresi durante questa esperienza formativa e di crescita. 

Di seguito alcune considerazioni di Andrea D’Aquino e degli atleti, relativamente all’esperienza vissuta: 

Andrea D’Aquino (C.S. Carabinieri - Squad Novara) 

“Dal punto di vista tecnico, è evidente come il lavoro di uno squad di alto livello permetta una crescita continua giornaliera e di forte impatto.

Affiancare Paulo in queste settimane e vedere all’opera atleti di questo livello è un’esperienza che lascerà un segno importante nella mia crescita personale e professionale. Ho visto cosa vuol dire impegnarsi quotidianamente al 100% per mantenere standard di altissimo livello: la personalità e la professionalità di ognuno creano valore al gruppo ed al lavoro di ogni giorno, la base su cui vengono costruiti performance e risultati in gara.” 

Massimo De Ponti (C.S. Carabinieri)

“In questo camp, ho avuto la possibilità di allenarmi fianco a fianco con atleti di altissimo livello come mai mi era capitato prima. Ho potuto effettuare sedute di allenamento molto più stimolanti e quindi qualitative che se le avessi effettuate da solo ed ho appreso come atleti di tale calibro gestiscano al meglio l'intero processo di allenamento, considerando l'insieme al di là delle singole sedute. Infine il clima, con giornate quasi estive per noi europei, ha reso il tutto più semplice.

Sicuramente un’esperienza che, al di là degli allenamenti svolti, mi ha fatto crescere come persona e come atleta.”

Gregory Barnaby (707 Team)

“In uno squad internazionale come quello di Paulo Sousa ogni cosa è focalizzata sulla performance e sul raggiungimento del tuo massimo potenziale. 
All'interno del gruppo di lavoro non necessariamente si è amici, ma le persone che ne fanno parte si rispettano e si danno una mano anche se poi in gara puoi avere i colori di un'altra nazione ed essere avversari. Allenarsi in uno squad così è uno stimolo e tutti lavorano nella stessa direzione. 
Ogni atleta è responsabile del proprio percorso ed entrando nello Squad ognuno ha fatto una scelta ben precisa, impegnandosi totalmente nel processo di allenamento e di crescita. “

Giorgia Priarone (Triathlon Duathlon Rimini)

“Durante questo raduno a San Diego ho potuto allenarmi con un gruppo di atleti di alto livello internazionale, un'esperienza completamente nuova per me. 

E’ stata data molta importanza alle necessità di  ciascun atleta, il programma di ognuno è stato specifico in base agli appuntamenti di stagione, alle problematiche fisiche o alle carenze in una delle tre  discipline. Nel mio caso per esempio il programma di nuoto era diverso dal resto del gruppo, con alcune doppie sessioni e allenamenti più mirati. 

Un'altra cosa che mi è risultata nuova è stato il metodo di comunicazione, fino alla sera prima non si sapeva l'allenamento per l'indomani il quale veniva comunicato tramite email in modo chiaro ed esaustivo, noi atleti leggevano la email e con puntualità ed estrema professionalità ci si trovava all'appuntamento. L'allenatore valutava prima i luoghi in cui si sarebbero svolti i lavori principali per cui tutto risultava sempre organizzato al meglio in base alle esigenze delle varie sessioni. 

Infine durante la settimana ci sono state molte sedute aerobiche che l'atleta poteva svolgere per conto proprio nel momento che preferiva, ovviamente rispettando gli orari degli allenamenti più specifici in cui era prevista sempre la presenza dell'allenatore e quindi programmati da quest’ultimo.”

Angelica Olmo (C.S. Carabinieri)

“Fin dall’inizio sono stata molto contenta di aver avuto la possibilità di poter unirmi a questo gruppo di allenamento allenato da Paulo Sousa.

Il gruppo di lavoro ha atlete di altissimo livello dalle quali ho tanto da apprendere e ancora ne avrò nelle prossime gare in Corea e Giappone.

Da queste tre settimane di camp sicuramente sono tante le cose che ho imparato; di sicuro la più importante è aver compreso meglio quello che è il cosiddetto “processo di allenamento “.

Rispetto a come ero abituata in Italia ho cambiato molto la gestione delle giornate e la metodologia di allenamento; ho imparato a gestire meglio gli sforzi durante gli allenamenti e con l’allenatore Paulo Sousa ho cercato di diventare più partecipe nel prendere decisioni sul mio allenamento per favorire al meglio quello di cui ho bisogno.”

Sono certa che molti aspetti e cambiamenti a cui mi sono dovuta affacciare mi aiuteranno nei prossimi anni, e già all’inizio della nuova stagione , a migliorare come atleta da tutti gli aspetti.”

 

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