ALLENAMENTO COLLETTIVO REGIONALE CATEGORIA RAGAZZI: ECCO IL RESOCONTO

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Anche quest’anno è stato proposto un raduno regionale per la categoria ragazzi.
I primi 10 atleti maschi e femmine della classifica finale del circuito Lombardia vengono chiamati a quello che solitamente era un “raduno” di 2 giorni. Per il problema del Covid si è deciso di effettuare una sola giornata.
La giornata era così suddivisa:

09:00 ritrovo
09:30 - 10:15 mobilità, attività di rinforzo, coordinazione e una parte di propriocettività
10:25 - 11.15 riscaldamento di corsa, lavoro sui 200m diversificando l’intensità, defaticamento 11:15 - 11:30 stretching
12:00 - 13:00 pranzo
13:30 - 14:30 compilazione questionario e momento di confronto tra i tecnici
15:00 - 15:30 mobilità a bordo vasca, attivazione muscolare con elastico e esercizi core
15:30 - 17:00 nuoto

L’attività è stata incentrata su tutta la parte preventiva e di rinforzo muscolare a corpo libero nel nuoto e nella corsa sulla diversificazione dell’intensità riconoscendo e distinguendo il lento, dal medio al veloce e infine sulla compilazione del questionario dove venivano valutate le caratteristiche di coaching, sia da parte dell’atleta che da parte del tecnico.

Abbiamo riscontrato sia nell’attività di propriocezione, attraverso l’utilizzo di tavolette di diversa natura e nel rinforzo generale dove si è toccato anche l’aspetto coordinativo, una maggiore preparazione nelle ragazze sia da un punto di vista comportamentale e sia da un punto di vista atletico.

Gli aspetti che sono stati maggiormente trattati per tutti i ragazzi sono la respirazione e la tenuta dei segmenti in alcuni esercizi anche tecnici.
Gli aspetti che sono stati sollecitati, di più, nei maschi sono la coordinazione braccia-gambe, e l’attenzione.

Nell’allenamento di corsa, dove abbiamo corso su una ciclabile lungo lago, sono sempre stati educati nel comportamento e attenti nel lavoro assegnato.
Dopo una corsa in fondo lento di 20 minuti, hanno svolto 8 x 200 con recupero di 200 m in corsa molto lenta, dove gli veniva richiesto nel 200 m di andata di correre a diverse intensità, percependo anche con l’aiuto dell’orologio il diverso ritmo.

Abbiamo concluso con il defaticamento e con 15’ di stretching finale dove anche qua si è notato che il livello di attenzione diminuisce in forma importante soprattutto nei maschi.

Nel pomeriggio, sull’attività a bordo vasca, non è stato riscontrato nessun tipo di difficoltà se non, in alcuni ragazzi, un’attività sul core da sviluppare.
Nell’attività in acqua ci sono molte più differenze di livello tra i ragazzi e nell’attività specifica, sulla diversificazione dell’intensità, svolta su 16x50 m si è notato una minor capacità di distinguere il lento dal medio al veloce, anche se questo può essere dato da diversi motivi:

- stanchezza dopo una giornata di allenamento
- minor capacità di cambiare velocità da solo, attività che nella corsa era stata fatta a piccoli

gruppi

Riguardo al questionario, che è stato fatto compilare sia ai tecnici che agli atleti, riguardante le caratteristiche di coaching, è emerso indicativamente ciò che ci si aspettava.
Il compito era quello di selezionare tra le 20 caratteristiche proposte, le cinque che si considerava più importanti e le cinque che si considerava non fondamentali per un buon coaching.

Il risultato rispecchia, come in uno studio di Craig Stewart (2021), che le caratteristiche meno importanti siano:
1. impegno per vincere
2. esperienza come giocatore dello sport allenato

ma anche:
3. conoscenza della prevenzione, cura e riabilitazione degli infortuni 4. essere competitivo
5. Fornire un’esperienza che possa innalzare il livello dell’atleta anche se quest’ultime tre caratteristiche sono state meno votate.

Una caratteristica un po’ controversa è stata: comprendere le differenti esigenze di un atleta maschio e una femmina, che ha ottenuto voti sia da parte dei tecnici che da parte degli atleti. Questa caratteristica ha aperto un confronto tra i tecnici dove è stato evidenziato, da chi ha votato questa caratteristica come non fondamentale, che alcuni allenatori partono dal concetto di “atleta” come entità unica senza contraddistinguere maschio e femmina, distinzione che viene però fatta in seguito negli allenamenti e nel carico di lavoro richiesto in base alle necessità fisiche. Per altri tecnici queste differenze che vengono, in entrambi i casi, riconosciute risultano fondamentali e hanno portato perciò questi tecnici a votare la caratteristica come fondamentale per un buon coaching.

Riguardo alle caratteristiche più importanti, considerato che indicativamente la maggior parte erano importanti , il presupposto era quello di vedere da parte dei atleti e dei tecnici un equilibrio di voti dati tra tutte le caratteristiche.
cinque caratteristiche sono particolarmente degne di nota:

  1. saper comprendere i bisogni degli atleti (fisici, emotivi e sociali)
    2. valutare e condividere insieme all’atleta gli obiettivi da raggiungere
    3. capacità di insegnare
    4. conoscere le abilità specifiche dello sport (ad esempio: l’appoggio del piede, curvare in bici) 5. capacità di creare un gruppo

Fondamentale risulta che per essere un tecnico competente, professionale e riconosciuto da colleghi e atleti ha bisogno di innumerevoli caratteristiche, perché anche quelle che sono state segnalate come meno importanti non sono da eliminare.
Per i nostri giovani dobbiamo puntare ad avere figure preparate sotto ogni punto di vista in modo tale da saper intervenire ad ogni problematica ma anche per poter sfruttare al 100% le caratteristiche dei nostri atleti.

In conclusione alla giornata di allenamento:
È stata una giornata ricca di attività, confronto e spunti per tutti. Giornate come queste possono essere solo che un aggiornamento pratico per i tecnici e di esperienza e aggregazione positiva per i ragazzi.

Antonio Serratore RGT Lombardia