Referenti tecnici giovanili a Ginevra

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Nel corso dei Campionati Europei si è attuata anche un'iniziativa del Settore Giovani nell'ambito della formazione di tecnici giovanili e dell'aggiornamento tecnico per i referenti giovanili. È stata offerta ai referenti giovanili la possibilità di assistere al weekend di gare e osservare gli standard qualitativi di un campionato europeo, sia dal punto di vista tecnico che organizzativo. L'esperienza è stata formativa soprattutto per chi non aveva mai avuto la possibilità di vedere il livello tecnico dei migliori giovani europei e il divario che ci separa ancora da loro. Durante i due giorni di gare i tecnici presenti sono stati guidati da Massimiliano Di Luca, Alessandro Bottoni e Genevieve Church, che hanno illustrato gli aspetti di maggior interesse. Di seguito i commenti di alcuni tecnici partecipanti.

Michele Mondini." Una grande opportunità, quella di poter di vedere da vicino Elite, Junior e Paratriatleti di tutta Europa, di assistere dal vivo alle fasi di preparazione e ai momenti di gara, di cogliere sensazioni e particolarità nascoste. Il tutto in un contesto organizzativo maestoso e sotto una regia precisa.Sicuramente un’esperienza che ci arricchisce sia dal punto di vista tecnico che umano. Dal punto di vista delle considerazioni tecniche, molti elementi sono stati raccolti in questi giorni, sicuramente, in primo piano si può mettere l’importanza della frazione ciclistica, sia sotto l’aspetto della preparazione atletica, che per l’atteggiamento in gara dove una tattica attendista non paga".

Mauro Menotti. "E' stata un'esperienza molto costruttiva. Purtroppo i rigidi protocolli dell’ETU non hanno permesso, a chi come noi non era accreditato, di partecipare ad alcune fasi del programma, come ad esempio al briefing, che a mio avviso sarebbe stato interessante, essendo riferito ad una gara internazionale.Guardando nello specifico le gare, sia maschili che femminili, ho notato, al di là del livello generale molto elevato dove il minimo errore può costare 20 posizioni, che alcuni atleti stranieri non hanno avuto timore di “osare” un’azione solitaria, che in alcuni casi è stata vana ma in altri a permesso di raggiungere l’obiettivo. Interessante è stato vedere il lavoro “dietro le quinte”. Per la prova junior, siamo stati fatti partecipi del lavoro dello staff, quando ci siamo divisi tra Z.C. e percorso di bici per analizzare e comunicare ai tecnici l'evolversi della prova dei singoli atleti. Un’altra piccola osservazione riguarda l’importanza di conoscere bene l’inglese. Credo che sia un’esperienza interessante da fare per ogni tecnico che lavora con i giovani, per capire veramente l'alto livello raggiunto dalla nazioni più evolute nel triathlon e fare in modo di cercare almeno di seguirne le tracce".

Alessandro Repetti. "È stata un'esperienza formativa. Anche se avevo già assistito a gare internazionali di livello far parte del gruppo è stato stimolante perché ha prodotto molte opportunità di confronto e discussione su quanto visto sul campo gara".

Domenico Ruggeri. "Avere la possibilità di osservare, commentare e discutere con gli altri tecnici sulle prestazioni degli atleti e delle atlete partecipanti a competizioni del livello di Ginevra mi ha consentito di accescere ulteriormente le informazioni che finora erano soprattutto teoriche e avvicinarmi ancor più al livello alto, per capire a cosa i nostri giovani devono ambire nel loro quotidiano impegno in allenamento. È fondamentale per un tecnico assistere di persona a certe manifestazioni, e l'opportunità di confrontarsi rappresenta un metodo di formazione sul campo importantissimo, con la speranza di essere in grado, poi, di trasferire tali informazioni sul campo a favore dei nostri giovani..."

Enzo Fasano. "E’ stata un’esperienza utile e formativa e mi ha permesso di avere un approccio diretto con le realtà giovanili europee. Essere presente sul campo mi ha consentito di carpire quelle che sono le strategie di gestione di ogni singolo atleta all’interno di un gruppo sia dal punto di vista mentale, aspetto a mio parere da non sottovalutare, sia dal punto di vista tattico. Ovviamente sono tantissimi gli spunti tecnici sui quali riflettere e lavorare in futuro in funzione dell'attività da proporre ai giovani."

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