Raduno progetto talento a Roma

Resoconto di Domenico Ruggieri
Un'importante occasione per la mia crescita come tecnico, è stato il recente raduno giovanile avvenuto a Roma durante le vacanze di Natale. Presenti sedici atleti fra le categorie Youth A e B, maschili e femminili,che insieme ad i loro tecnici, tra i quali il sottoscritto, hanno eseguito un fitto programma di esercitazioni e di confronto con l'obiettivo di arricchire le capacità dei tecnici e di migliorare le qualità degli atleti.
I raduni nazionali sono caratterizzati da attività volte all'osservazione di elementi come la capacità di carico, le capacità tecniche, le funzionalità fisiche, le potenzialità di miglioramento, la gestione dello stress nelle dinamiche di raduno e nelle selezioni, il rapporto con la fatica, la volontà di partecipazione e la motivazione.

Tre o quattro sedute giornaliere per gli atleti e altrettante riunioni tecniche prima e dopo gli allenamenti per chiarire metodi e contenuti delle sedute e capire come migliorare ogni singolo aspetto emerso dall'analisi dei comportamenti degli atleti.

Nella prima riunione ad ogni tecnico è stato assegnato, a sua insaputa, un atleta da osservare, misurare e valutare durante gli allenamenti, e sul quale relazionare durante la successiva riunione per evidenziare punti di forza e debolezze e per riuscire a capire il metodo migliore per il suo progresso prestativo globale. Tutto ciò nelle tre discipline con il chiaro scopo di tentare di colmare anche nei tecnici le lacune dovute a maggiori specializzazioni in una delle discipline con consequenziali carenze nelle altre.

Durante il raduno è stato evidente l'impegno degli atleti, alcune volte eccessivo in relazione alle richieste, e quello dei tecnici pronti a filmare, valutare e considerare tutti gli elementi possibili in cerca di errori e soluzioni.

Questo è il terzo raduno dei giovani, utile per osservare un numero maggiore di atleti, e per capire se ci sono eventuali talenti sul territorio, per poi seguirli nel tentativo di trovare il cavallo vincente per un futuro di successo, e ciò è possibile farlo solo se oltre agli atleti crescono anche i tecnici attori principali degli incontri.

Personalmente ho avuto modo di comprendere gli aspetti meno solidi della mia preparazione mentre altri aspetti l'hanno confermata e, pensando al movimento pugliese sarebbe auspicabile la proposizione di tale metodo nel territorio qualora i tecnici si mostrassero interessati.

Tutte le sedute sono state improntate sull'esecuzione prevalente di esercizi tecnici, soprattutto corsa e nuoto mentre per il ciclismo sono state preferite uscite continue di gruppo, sono stati, inoltre, svolti allenamenti di tipo metabolico e test di valutazione, mentre molto interessanti vedere atleti e atlete alle prese con esercizi di preparazione fisica generale, mobilità e forza che ne hanno evidenziato limiti esecutivi da migliorare assolutamente.

In generale gli atleti presenti hanno mostrato di conoscere gli esercizi tecnici di preatletismo nella corsa che comunque necessitano di una maggiore puntualizzazione e applicazione durante gli allenamenti giornalieri, buone le tecniche del nuoto anche in considerazione della provenienza sportiva degli atleti presenti, in alcuni casi si sono viste eccellenze in vasca. Meno misurabile il livello nel ciclismo poichè le sedute proposte sono consistite in uscite continue di gruppo che tutti hanno effettuato senza problemi nonostante i percorsi vari affrontati.

Volendo riportare a livello regionale le considerazioni scaturite durante le riunioni, ed ascoltando le problematiche logistiche e tecniche esposte dai vari allenatori presenti si può dire che un po' in tutte le regioni ci sono problematiche di gestione dei gruppi in piscina in concomitanza con le squadre di nuoto, problematiche di costi che solo organizzazioni puntuali riescono a coprire e situazioni tecniche specifiche da affrontare individualmente poiché ogni atleta ha presentato lacune in settori importanti che ne limiteranno sicuramente l'evoluzione futura di alto livello se non saranno risolte sin da subito. Questo mi fa pensare agli atleti pugliesi ancora troppo proiettati su una singola disciplina e verso risultati immediati, alcuni dei quali avrebbero potuto ben figurare al raduno nazionale, ma avrebbero comunque evidenziato grossi limiti durante alcune esercitazioni proposte ad ok dal direttore tecnico e dal suo staff.

Personalmente mi è stato chiesto di parlare molto con i tecnici pugliesi e stimolarli a un lavoro di costruzione graduale e convinto, per un futuro agonistico di alto livello degli atleti, anche di quelli che ottengono ora buoni risultati, ma dei quali sono evidenti limiti di progresso,e mi è stato chiesto di conoscere i loro programmi di allenamento e di intervenire a livello metodologico per avere chiara la situazione tecnica e sapere meglio chi e quando segnalare in vista dei prossimi raduni, con la certezza ch, per chi valuterà, non sarà tempo perso che sarebbe potuto essere dedicato ad altri. Questo in realtà è già il programma impostato dal Comitato e sono già in stato organizzativo i prossimi raduni, anche monodisciplinari, mentre si sta già pensando alla formazione dei tecnici con l'intervento di esperti nei vari settori di intervento a favore dei giovani.

Ultima considerazione relativa al raduno è quella sulla presenza di un paio di tecnici non convocati che hanno partecipato a tutte le fasi di lavoro e sono stati presenti a loro spese per tutto il periodo del raduno. Hanno sicuramente colto l'occasione per una importantissima formazione tecnica personale sul triathlon nella sua globalità. Cosa possibile per tutti chiaramente.