Particolarità tecniche del collegiale del 31 dicembre

Corsa fuori strada in Via Mitolo a Bari
Ho ricevuto e visto con piacere il file del gps di Alessandro Lopriore, relativo alla seduta collegiale di corsa su percorso fuori strada svolto in Via Mitolo a Bari il 31 dicembre scorso. Molti atleti mi inviano interessanti file dei loro allenamenti che mi diverto ad analizzare, non di più, poichè le variabili dell'allenamento sono più numerose di quelle evidenziate da un apparecchio gps, ma molto indicativi sui percorsi scelti, e particolarità tecniche che scaturiscono.
In particolare, la scelta del percorso di Via Mitolo, molto utilizzato per allenamenti e gare di ciclocross è risultata molto indicata, e il file da la conferma di ciò che intuivamo da anni, che tanti fattori prestativi vengono coinvolti in un allenamento come quello programmato giorni fa.

Il disegno evidenzia come in una zona ristretta si possono combinare direzioni, asperità e stimoli in tantissimi modi senza che l'allenamento risulti mai monotono, anzi, la ricchezza di stimoli anche inaspettati ad ogni cambio di direzione, rende probante ciascuna variazione, sia dal punto di vista dell'applicazione della forza nel tempo, sia dalla capacità di produrre e utilizzare energie attingendo a vari serbatoi a disposizione, sia dal punto di vista della capacità di affrontare ogni segmento cercando nel proprio bagaglio motorio il modo migliore per ottenere il miglior risultato tecnico possibile.

Osservando l'altimetria della prova di circa 19km nel caso di Alessandro, è possibile vedere che lo scarso dislivello che l'allenamento ha previsto in totale è stato invece frutto di un continuo salire e scendere che pur prevedendo tratti brevi con pendenze a volte notevoli è stato pressochè continuo, non consentendo mai un recupero completo dello sforzo con impiego frequente di espressioni di forza esplosiva a distanza ravvicinata, con stimoli anaerobici importanti da recuperare in tempi brevi.

La varietà di richieste nel tipo, durata e caratteristiche delle variazioni, 50' in totale, è risultata quasi divertente soprattutto in coloro che hanno affrontato i tratti richiesti con la convinzione della loro utilità, con il coinvolgimento delle capacità tecniche e metaboliche nella loro completezza e con la motivazione giusta, senza lasciarsi comandare dall'istinto di sopravvivenza che a volte impedisce agli atleti la massima espressione delle loro capacità.

Al termine, il tratto di 4' di corsa su strada che ha completato l'allenamento, affrontato da tutti al meglio e con grande decisione a dimostrazione che il peggio era passato e ci si poteva scatenare. Vi è la dimostrazione che spesso gli atleti, anche in gara, tendono a sottovalutarsi o a lasciare un certo margine alla loro massima capacità di prestazione, esplodendo in finali di grande vigore, spesso utili a conquistare solo posizioni di rincalzo. Questi allenamenti se ben interpretati servono anche a esplorare al meglio le reali potenzialità di ciascuno e mettono alla prova tutte le capacità dell'atleta che poi, potrebbe anche esprimersi in egual modo in gara.

Quindi allenamento all'espressione della forza, soprattutto resistente ed esplosiva, allenamento all'utilizzo e al miglioramento delle capacità metaboliche di produzione di energia di tutti i tipi, allenamento alla sensibilità ai ritmi di corsa e agli appoggi, quindi allenamento dell'agilità e della coordinazione del gesto nelle varie espressioni, allenamento neuromuscolare a diversi ritmi e su percorsi vari, quindi miglioramento tecnico, allenamento alla fatica psicologica, alla resilienza e alla capacità di distribuzione dello sforzo sulle lunghe distanze, miglioramento della conoscenza di se stessi e dell'autostima.

Il grafico evidenzia tutto ciò, e gli atleti cominciano ad entrare nell'ottica che la corsa lunga, continua, a ritmo costante, magari lenta e in nutrita compagnia, non ha la stessa utilità di allenamenti prolungati, variati, spinti e individualizzati. Infatti sento sempre più parlare di raduni in zone forestali, collinari e su percorsi impegnativi. Mi auguro di vedere ancora di questi grafici che indicano la completezza del percorso scelto e la rispondenza dello stesso agli obiettivi da raggiungere, così come lo sono quelli che di solito venono affrontati nella foresta di Mercadante.

Nel prosieguo della stagione ci si augura di riuscire ad organizzare ulteriori prove in zone con percorsi favorevoli al miglioramento di capacità prestative sempre più mirate alla prestazione specifica del triatleta, con l'augurio di una sempre nutrita partecipazione come è stata finora.

Mimmo Ruggieri

vedi il file garmin dell'allenamento
http://connect.garmin.com/activity/256139860