Triathlon di Varano

resoconto organizzativo
Passata la festa di Varano, dal giorno dopo già si pensa alla prossima edizione. Neanche il tempo di metabolizzare il successo dell'evento della prima edizione che la mente corre a come potrebbe essere la successiva, quali le cose da confermare, quelle da migliorare, da eliminare o novità da aggiungere. L'esperienza di questa e delle altre manifestazioni sarà la migliore maestra per rendere questa idea certa, definitiva e vincente.
Portare in Puglia 500 atleti si può. In molti, da varie parti d'Italia, in questi giorni, stanno chiedendo come è andata la gara, come sono stati i percorsi, l'organizzazione, lo svolgimento, i premi, ecc. Questa tipologia di gare attira molto gli atleti, ben disposti a fare sacrifici per partecipare a prove lontane, spesso fuori confine, se avessero la sicurezza di trovarla vicina e ben fatta, dopo le impressioni della prima, non ci penserebbero due volte prima di iscriversi.

Quindi l'invito va agli organizzatori a non mollare e a ripetere senza indugi l'impresa di mettere su una organizzazione mastodontica che ben pochi poi valutano, portati a giudicare solo ciò che succede quel giorno in gara.

Certamente è la gara il punto dal quale partire, dal giudizio degli atleti e degli accompagnatori che hanno osservato tutto e tutti. Raccogliere i loro commenti è stato uno dei modi per misurare il successo della manifestazione e per ricevere input per migliorare, poichè devono essere le gare ad andare verso gli interessi degli atleti (vedi circuito Ironman) e non il contrario come a volte succede.

Grandi complimenti per la location, una sede come Foce Varano che fa concorrenza Pescara non è un'utopia. Molto accogliente la piazzetta del paese che potrebbe tranquillamente ospitare gli stand di un evento più internazionale, è un peccato la lontananza dalla zona cambio, poco visibile con riduzione dello spettacolo, ma francamente, non saprei che consigliare. Di sicuro consiglierei di usare più sbarre per appendere le bici che sono state messe troppo vicine con soventi problemi di estrazione in T1 e rimessaggio in T2, inoltre, in zona cambio agli atleti è stato concesso di portare troppa roba in relazione allo spazio a disposizione con non poca confusione in alcune fasi di gara.

Molto bella e spettacolare la prova di nuoto, ottima la visuale per il pubblico e tantissima assistenza in acqua con barche, motoscafi e canoe. Della prima frazione consiglierei solo una misurazione più precisa. Agli atleti interessa molto fare i confronti con le altre gare fatte, per cui è importante dare li strumenti perchè ciò avvenga.

Buona la gestione in zona cambio, con un giudice sempre presente, magari anche di più. Gli atleti devono sempre sentirsi controllati, e ciò è importante anche per l'esito finale, poichè si fa da deterrente a eventuali contestazioni. Una linea bianca sarebbe stata meglio visibile come mount line, la presenza di quattro giudici su di essa non è necessaria quando in uscita dal recinto di transizione non vi è nessuno a indicare che essa si trova 30 metri più avanti agli spaesati triatleti già in debito di ossigeno da nuoto, meno male che qualche spettatore si è immolato a fare da suggeritore per tutto il tempo e a dire di non salire in bici indicando la strada.

Spettacolare, dura, selettiva, sottovalutata, eroica, sono alcuni aggettivi, tutti esaltanti e positivi, ascoltati dagli atleti al termine della frazione di ciclismo. Si sa che le gare dure appassionano molto i ciclisti abituati, in allenamento, a precorrere sempre il doppio dei chilometri che servono. Molto bene l'assistenza agli atleti e le indicazioni. Male, molto male le scie. Tutti i triatleti, sui forum accusano, si dissociano, vantano onestà sportiva illimitata, giurano che mai lo farnno, poi in gara un pò troppi scordano ciò che scrivono. Ne scaturiscono classifiche alterate, titoli e posizioni immeritate e........coscienza sporca. L'organizzazione ha fatto una grande sforzo per far si che ci fosse il maggior numero possibile di giudici, ma presidiare 90km e tutto il resto è fuori portata, gli atleti devono essere giudici di se stessi. Inoltre prevedere un tappetino per il rilevamento elettronico dei passaggi al giro di boa non sarebbe stato male, anzi si faceva più bella figura.

Anche al giro di boa della prova di corsa andava messo un tappetino per il rillevamento elettronico dei passaggi, vedere le classifiche con tutti i parziali aiuta molto atleti e tecnici a capire cosa accade in gara e come potersi allenare meglio.

Inoltre qualche atleta, anche tra i primi, si è lamentato di non essere stato ben indirizzato nel finale della prova di corsa, cosa successa anche il giorno prima nella prova breve, ciò potrebbe far individuare una carenza da correggere per miglorare ancora di più.

Sono sottigliezze tecniche molto, molto importanti.

Precisi i percorsi in bici e nella corsa. Nessun atleta può minimamente permettersi di dare un voto insufficiente alla manifestazione e la media con tutte le altre componenti come organizzazione, modalità di iscrizione, pre e post gara, alloggi, ecc., sicuramente merita un bell'otto. Il gran numero di iscritti provenienti da altre regioni sarà il maggiore veicolo di pubblicità per la prossima edizione.

Complimenti a Fabrizio Cutela, gran manovratore del Varano Lake Triathlon 2012 e un plauso particolare a Claudio Meliota, nella mente del quale un anno fa si accese la lampadina di un evento 70.3 in Puglia, idea che fece storcere il naso a molti, ma che potrebbe essere destinata a diventare un motore per il movimento pugliese, meridionale, nazionale e perchè no? Anche oltre.