Puglia e pugliesi in evidenza in Coppa Italia e Coppa delle Regioni a Imperia

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Il calendario agonistico del triathlon ogni anno propone competizioni di alto livello, accese dispute per podi e per punteggi importanti, ogni anno in più occasioni i migliori atleti si sfidano nel tentativo di superare se stessi e, possibilmente gli altri, e ne escono vincitori quando pur perdendo migliorano i propri primati e scalano le classifiche anche quando gli altri non se ne accorgono, ne escono perdenti se peggiorano rispetto all'anno prima o se i tempi e le sensazioni sono diverse e peggiori rispetto a quelle provate nei momenti migliori.


Le tante gare nazionali in calendario mettono a confronto atleti singoli e squadre con i loro tecnici e con tutta l'organizzazione che possono dare, ma una sola mette a confronto movimenti interi e progetti, la Coppa delle Regioni, dove le squadre si mischiano per cercare il meglio e gli atleti si integrano dopo essersi sportivamente sfidati fino al giorno prima.


Quest'anno è stata la volta di Imperia, Liguria, quasi Francia, ed è stata l'occasione per lunghissimi viaggi non solo per gli atleti pugliesi, ma per la maggior parte delle società e regioni italiane, che hanno effettuato incredibili sacrifici, economici, organizzativi, scolastici e umani per giungere in una regione bellissima, ma forse non ideale per un confronto ad armi pari tra regioni, cosa sancita dalle tante assenze delle regioni più lontane. Inutile narrare delle acrobazie organizzative che la nostra regione, il Comitato, gli atleti, hanno affrontato per allestire una spedizione rappresentativa, ma l'idea di far pensare agli altri che il nostro movimento non conta non ci è mai passata per la testa.


16 atleti sono stati presenti a titolo individuale a rappresentare le squadre Nest Lecce, Cus Bari, Nuoto Giovinazzo, Nadir on The Road Putignano e Otrè Noci e con dispiacere, per mancanza di posti è stato necessario rinunciare a ulteriori presenze che ci avrebbero dato ulteriore lustro, tra tutte quella di Claudia Paladini che, per situazioni importanti, ha dovuto rinunciare all'ultimo momento e alla quale vanno i migliori auspici di veloce ripresa anche perchè la nuova stagione è alle porte e Claudia sarà protagonista insieme alle altre ragazze, nel processo di crescita del movimento femminile.


Sabato 26 si sono svolte le gare individuali per le finali di Coppa Italia delle singole categorie, praticamente un bis dei campionati italiani svoltisi in luglio a Revine visto il livello dei partecipanti e il numero degli iscritti. La location nettamente diversa da quella veneta, nuoto nel porto turistico con acque torbide tra le barche, uscita dall'acqua a circa 200 metri dalla zona cambio, percorso ciclistico multilap rettilineo e praticamente pianeggiante con secchi giri di boa fuori dal porto e rientro in porto per la frazione di corsa lungo i moli e ben visibile al pubblico, raro, composto esclusivamente da tecnici e accompagnatori.


In generale gare molto buone da parte dei nostri atleti che hanno dato tutto in ogni momento e la mancanza di classifiche lusinghiere è da addebitare al gap che ancora ci separa dagli atleti di vertice, in effetti, gli atleti pugliesi, sono ancora caratterizzati da lacune in una delle tre discipline e non è sufficiente essere molto competitivi in due prove se la terza è di livello inferiore, le classifiche sono spietate, ma va dato merito ai ragazzi e alle ragazze di aver fatto appieno il loro dovere e fatto quello che potevano. Le classifiche sono state migliori rispetto a Revine, segno che vi sono stati progressi tecnici e agonistici, che la remissione con cui hanno affrontato le gare in Veneto si è trasformata in grinta e decisione quì a Imperia e che l'esperienza veneta è servita veramente. Rimane il fatto che i nostri atleti hanno bisogno di fare spesso questo genere di gare e non giungervi dopo mesi di gare inter nos con minori stimoli. In questa ottica sono allo studio ulteriori progetti che speriamo trovino realizzazione già dal prossimo inverno.


Anche la sfortuna non è stata buona con noi e qualche atleta avrebbe potuto tornare con ulteriori gratificazioni personali se non fosse stato vittima di cadute, scontri, ingenuità, ma certe cose fanno parte del gioco e in gara succedono. Andrà meglio la prossima volta ai due ragazzi della Nest Lecce Andrea Tamborrino e Maddalena Mangiullo che, il giorno che troveranno la fortuna anche dalla loro parte, dimostreranno un valore assoluto di alto livello come meritano. L'undicesimo posto per Andrea e il ritiro per Maddalena potranno allora diventare posizioni anche da podio. Brave tra i ragazzi anche il neo triathleta Bruno Lorenzo con la sua corsa brillante e Barbara Quarta anche lei della Nest Lecce, costante e in progresso.


Salendo di categoria tre atlete tra le Youth A la migliore in classifica è stata Vanessa Lafronza della Netium Giovinazzo, diciottesima al termine di una gara brillante nella quale oltre al buon livello dimostrato nel nuoto, ha mostrato grandi progressi in bicicletta, suo tallone d'Achille finora, ma questa gara dimostra una svolta in questo senso, da confermare nel futuro per salire sempre più di livello, ottima a mio parere la corsa, molto reattiva che le consentirà ulteriori miglioramenti nella prossima stagione. 26esima Viola Campanelli del CUS Bari, indietro nel nuoto, dove ci sono margini di progresso da riempire, molto bene in bici con grande recupero vanificato un pò dalla caduta a poche centinaia di metri dal traguardo che le ha compromesso la terza frazione, cominciata indietro, ma condotta molto bene con continuo recupero. Più dietro Mariapia Malerba del CUS Bari sfortunata nella prima frazione, nella calca creatasi, con problemi agli occhialini e impossibilità di esprimere al meglio la sua nuotata che abbiamo notato essere in costante miglioramento, difficile recuperare su un percorso facile e breve in bicicletta, ma combattiva e determinata, Mariapia ha concluso cercando di fare del suo meglio.


Quattro maschi tra gli Youth A sugli 85 partenti, lo stretto percorso nel nuoto e il corto lancio in acqua hanno creato problemi ai meno veloci, ma bravi sono stati Antonio Sibilia della Nadir on The Road Putignano e Luciano Pignatelli della Netium Giovinazzo a uscire tra i primi 20, cosa non facile in quelle condizioni, in bici mentre Sibilia riusciva a tenere la posizione con una bella frazione, Pignatelli, meno esperto, ha perso alcune posizioni, ma nella corsa è successo il contrario, entrambi hanno dato il meglio cogliendo l'opportunità dell'occasione di fare bella figura e, stringendo i denti, sono riusciti ad arrivare 24esimo Sibilia e 22esimo Pignatelli. Diverso il discorso per Giacomo Rollo e Giacomo Palermo della Nest Lecce che nel nuoto hanno ancora la parte meno forte e l'uscita più indietro dall'acqua li ha costretti a cercare di recuperare il più possibile nelle altre due frazioni, cosa riuscita molto bene visto che per entrambi, la classifica finale, è tra le 5 e le 15 posizioni meglio rispetto a quella dopo il nuoto.


Sette Youth A, che potevano essere anche molti di più a questo livello, rappresentano comunque una buona percentuale di presenza a questa competizione, e i colorati body di gara dei nostri non sono passati inosservati agli altri. Personalmente ho avuto di che argomentare con tecnici e dirigenti federali e di altre società che hanno notato gli sforzi e i risultati del nostro impegno in regione e rimando ai protagonisti i complimenti ricevuti.


Youth B Maschi nessuno anche se solo per motivi di spazio nel pulmino, sarà per la prossima occasione. Tra le donne Anna Mangiullo della Nest Lecce e Anna Basile della Otrè Noci hanno rappresentato degnamente le rispettive società, conosciamo i loro caratteri e il loro impegno, la Mangiullo, più esperta, ha fatto una gara in continua rimonta, compensando la lacuna che ancora ha nel nuoto con ottime frazioni in bici e di corsa che le hanno fatto recuperare oltre dieci posizioni nella classifica finale che la vede 29esima su 43, mentre la Basile, bene nel nuoto nonostante una partenza infelice in una posizione dalla quale è stato difficile uscire per esprimere il livello di nuoto che merita, in bici ha fatto del suo meglio pur essendo ancora agli inizi e anche nella corsa ha espresso determinazione e grinta, per lei una ottima esperienza e sicurezza che nella prossima occasione andrà meglio ancora.


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Davide Quarta e Donatello Padolecchia hanno partecipato alla prova Junior maschile, entrambi penalizzati dal nuoto molto selettivo imposto dagli avversari, si sono fatti valere nelle successive frazioni, entrambi hanno solo recuperato posizioni, ma l'altissimo livello degli avversari non gli ha consentito di essere tra i primi, ma di loro dobbiamo apprezzare gli ottimi parziali in bici e nella corsa che, con un nuoto all'altezza, avrebbero consentito posizioni di assoluto valore. Come nota di stimolo possiamo dire che il vincitore della gara Ugazio, uscito dall'acqua in 25esima posizione, ha recuperato e staccato gli avversari, non proprio gli ultimi arrivati in bici, e ha tenuto la prima posizione nella corsa, come a dire, mai disperare e cercare sempre, fino all'ultimo metro, di fare il meglio. In Puglia, tra gli assoluti ce ne sono un paio di questo tipo di atleti dai quali dovremmo prendere esempio.


Maria Mangiullo, unica junior donna alla partenza su una trentina di atlete. Anche per lei nuoto da migliorare e gran recupero in bici e soprattutto nella corsa col decimo tempo parziale, indice di una grinta e un carattere che evidenzia dolcezza fuori gara, ma mostra il lato determinato e volitivo in gara.


Infine Giovanni Mangiullo tra gli Under 23 ha completato una gara purtroppo poco partecipata con soli 14 atleti al via, che forse andrebbe rivista un pò. Ha fatto del suo meglio, ma la posizione dopo il nuoto che, sappiamo non essere il suo forte, non gli ha consentito di rientrare in gara per stare in gruppo e competere nelle altre due frazioni con gli altri, troppo avanti a lui. Rispetto a Revine, sono stati migliori i piazzamenti, in un contesto con un numero maggiore di atleti al via, ma, ribadiamo, l'atteggiamento mentale e la voglia di essere protagonisti fino all'ultimo metro, anche quando la gara è abbastanza segnata sono stati l'arma in più. Probabilmente siamo arrivati a Imperia con maggiore esperienza e conoscendo meglio le scaltrezze degli avversari, la loro forza, siamo arrivati più riposati avendo viaggiato in anticipo e avendo potuto fare una sgambata il giorno prima, abbiamo avuto più tempo per preparare le singole gare con Briefing in albergo e maggiori spiegazioni, senza la fretta avuta in precedenti occasioni, senza contare dell'attenta, quasi perfetta organizzazione alimentare, con prodotti genuini e abbondanti che hanno dato la carica in più e le energie indispensabili per le due giornate di gare e, forse, anche per quelle del mese prossimo.


Non è mancata l'uscita in pizzeria, allegra, spensierata e con gli atleti sereni dopo le belle gare della giornata, e si è potuto passare in rassegna, meglio, le singole gare e preparare il terreno per quelle del giorno successivo, quelle a staffetta, delle rappresentative regionali, quelle che di solito, in ogni sport, sono l'indice del movimento nel territorio.


Una staffetta Junior con Anna Mangiullo, Donatello Padolecchia, Maria Mangiullo e Davide Quarta al via con i mitici body Puglia che qualcuno ha voluto fotografare, forse per imitarne la grafica. Diciannove squadre al via con le superpotenze del Lazio e del Nord con più rappresentative e tutte molto forti, 12 regioni rappresentate. La Puglia è riuscita a tenere dietro solo la Toscana, troppo squilibrato il quartetto con livelli diversi di capacitá nelle varie frazioni, ogni atleta ha dato il meglio, a ognuno va il ringraziamento per l'impegno e per il coinvolgimento dimostrato, per la prima volta la Puglia partecipa alla gara Junior, questo è anche il segno che i giovani stanno crescendo e continuano a fare triathlon e che stiamo imparando sempre meglio questa attività.


Due squadre Youth, per scelta tecnica la prima è stata composta da atleti che hanno ancora un bagaglio incompleto che, di conseguenza, è stata meno competitiva anche se ugualmente impegnata nel tentativo di fare il meglio possibile, bravi quindi Anna Basile, Mariapia Malerba, Gacomo Rollo e Giacomo Palermo.


La seconda, in base ai risultati del giorno prima, composta dai migliori tempi nelle varie classifiche, con atleti più completi anche se ancora migliorabili generalmente e in alcune specialità in particolare. Ne è scaturita una squadra mediamente omogenea che si è ben difesa e al termine di un appassionante duello sul filo dei secondi è giunta settima, tra le regioni, a soli 50" dal Trentino è un gradino giù da uno storico podio previsto per i primi sei posti. Bravissimi Viola Campanelli, Vanessa Lafronza, Antonio Sibilia e Luciano Pignatelli che hanno acceso gli animi degli accompagnatori nel tentativo di fare un'impresa difficile visto che il Trentino aveva messo i suoi 4 atleti avanti ai nostri il giorno prima, ma non impossibile, e per poco non ce l'hanno fatta.



Settimi anche i ragazzi, anche loro giù dal podio per pochissimo, Barbara Quarta, Maddalena Mangiullo, Andrea Tamborrino e Bruno Lorenzo sono stati capaci di grandi prove individuali e finalmente hanno potuto mostrare un valore degno del loro livello, anche loro sono da elogiare per impegno e volontà e alla prima partecipazione della Puglia anche in questa categoria stava per avvenire l'impresa storica del podio sfumato per poco.


Due settimi posti, non siamo più oltre la decima regione in Italia come in precedenza, siamo dietro le potenze del nord con immensi bacini societari, noi ancora ci contiamo su una mano in alcuni casi, ma stiamo avvicinandoci, loro di certo non rallentano, dobbiamo accelerare ancora di più e crescere insieme perchè nelle prossime occasioni dobbiamo andare ancora meglio. Siamo a buon punto, ma le società devono incrementare il reclutamento, i tecnici la loro formazione, da incentivare la partecipazione alle gare importanti per coloro che si accontentano di vincere in regione e salire tutti insieme di livello. Personalmente ho invitato a Matera, il 17 ottobre, uno dei protagonisti tra i tecnici delle società più potenti, per farci spiegare come si fa a migliorare con i giovani, spero che i tecnici di Puglia e Basilicata ne approfittino.


Tutti promossi quindi, anche l'autista del pulmino, il cuoco, il meccanico delle bici, il fisioterapista, il dirigente accompagnatore, i tecnici, gli atleti, ma soprattutto i genitori con i sacrifici che fanno e che notiamo sui campi e in tutto ciò che circonda l'atleta di casa quando deve partire per una gara e quando ha bisogno di sostegno.


(Mimmo Ruggieri)