In data odierna il presidente del comitato regionale Fitri Sardegna, Carlo Spanu, ha scritto una lettera che vede come destinatari il presidente della regione Sardegna Cristian Solinas e l'assesore allo sport regionale Andrea Biancareddu col proposito di chiedre dei chiaramenti sulla pratica dell'attività sportiva nella fase 2 dell'emergenza COVID-19. Riportiamo di seguito l'intero testo:
"Oramai da tanti giorni l’emergenza sanitaria ha costretto la popolazione di gran
parte del mondo a cambiare le proprie abitudini, in particolare anche la Sardegna e i
Sardi hanno dovuto stravolgere il proprio stile di vita in tutte quelle che erano le
abitudini quotidiane con gravi conseguenze di natura economica e anche sociale.
Il comportamento dei cittadini Sardi, spesso portati ad esempio anche dalla
stampa nazionale, e le misure di contenimento all’avanzamento dell’epidemia attuate
dal Presidente della Regione Sardegna, hanno consentito all’Isola di superare la fase
più critica del contagio.
Tante società e tantissimi atleti di tutte le categorie e le età, aspettavano questo
momento per riprendere la propria attività sportiva preferita, sempre nel rispetto
delle norme e del distanziamento sociale opportuno.
La disciplina sportiva praticata dai Nostri atleti consente di svolgere tutte le
attività all’aria aperta (nuoto, ciclismo e corsa), non sono necessari centri sportivi
specifici in particolare nei periodi primaverili e estivi, pertanto i nostri tesserati
confidavano con le nuove disposizioni del DPCM del 26 Aprile 2020 di poter praticare
attività sportiva all’interno della propria Regione.
Con la pubblicazione dell’ordinanza n°20 del 2 Maggio 2020, recante ulteriori
misure straordinarie di contenimento del virus COVID-19, viene consentita l’attività
sportiva all’aperto di alcune discipline individuali esclusivamente nei centri sportivi, di
fatto gli atleti della mia federazione non potranno svolgere ne l’attività ciclistica e
tantomeno l’attività natatoria in acque libere, diversamente da quanto potranno fare
atleti di altre Regioni.
In questo contesto, l’attività ciclistica e la corsa su strada sembrerebbero essere
limitate al solo territorio comunale, escludendo di fatto la possibilità per migliaia di
atleti di poter svolgere un’attività sportiva individuale, indispensabile per poter far
ripartire gradualmente l’attività di tutte le Società.
Il triathlon è uno sport individuale che si svolge esclusivamente all’aria aperta e
con tradizionali e consolidate distanze tra gli atleti. Il nostro movimento, si interroga
sul perché la Regione Sardegna non consenta ai nostri atleti di poter nuotare in acque
libere, sempre da soli, ma consenta la pesca sportiva, e oltretutto non permetta ai
Nostri atleti di potersi allenare in bicicletta al di fuori del proprio territorio comunale
considerando che le distanze necessarie per allenarsi non consentono di fatto di stare
all’interno di un solo comune.
La Federazione che rappresento è disponibile a qualsiasi confronto che possa
essere ritenuto utile e resta in fiduciosa attesa di una diversa attenzione alle
problematiche sopraesposte.
CORDIALI SALUTI
CARLO SPANU"