Il Resoconto del Convegno CONI Progetto Talento & l'attività nel Triathlon


Si è svolto martedì 5 aprile presso il Salone d'Onore del CONI il seminario internazionale dal titolo:" Progetto talento: ricerca, individuazione, sviluppo". Dopo il saluto del presidente del CONI Giovanni Petrucci che ha sottolineato l'importanza del convegno si è aperto il seminario coordinato dal Prof. Latorre, dal Prof. Locatelli e dal Dott. Faina. Il primo intervento è stato ad opera del segretario generale del CONI Raffaele Pagnozzi che ha analizzato lo sviluppo del talento in Italia.'Partendo dal dato che fino ai 16 anni il rapporto tra ragazzi italiani tesserati per una società sportiva e quelli non tesserati è in aumento a favore del primo gruppo , si assiste a partire dai 16 anni al fenomeno opposto ossia quello della scomparsa anticipata dei giovani dal quadro sportivo. Questo dato non si riferisce solamente ai giovani in generale ma anche a quelli definiti talenti infatti nel passaggio junior-senior di atleti di livello mondiale oltre un terzo smette di fare attività. Alla luce di questa prima analisi lo sport di alto livello deve lavorare per fidelizzare i giovani e permettere ai più promettenti di essere inseriti nello sport di livello assoluto dando vita al ricambio generazionale. Il fenomeno della ricerca di giovani di alto livello è un problema fondamentale poichè se da un lato è difficile trovare e valorizzare ragazzi dall'alto potenziale, dall'altro lato l'età media degli atleti azzurri di livello mondiale è elevata.

In seguito all'intervento del Segretario Generale la parola è passata al responsabile della preparazione olimpica Rossana Ciuffetti che ha fatto un interessante confronto tra i risultati ottenuti dall'Italia nelle Olimpiadi di Pechino e quelli ottenuti negli Youth Olympics Games di Singapore. Dimostrata una forte correlazione tra sport medagliati in entrambe le discipline la Dott.ssa Ciuffetti ha evidenziato come la partecipazione agli YOG deve essere vista da atleti e federazioni come una tappa di crescita e passaggio verso l'alto livello e non come un appuntamento da finalizzare in vista di un risultato immediato.

Terminati gli interventi dei vertici CONI la parola è passata agli specialisti di settore .. Il Dott.Impellizzeri per primo ha ricordato come il talento nasce da un mix di qualità genetico ereditarie e dal substrato sociale dove il giovane giorno dopo giorno cresce.
Lo studioso belga Roel Vayens (autore anche dell'approfondimento tenuto il giorno successivo) ha invece dato una importante definizione di talento (un giovane atleta che mostra qualità superiore del 10% rispetto alla media), ha toccato temi importanti come selezione promozione e monitorizzazione del talento,si è soffermato sulla differenza tra età anagrafica e età biologica, ha portato un esempio di test per ricercare e indirizzare i talenti verso lo sport più appropriato.
Infine ha chiuso la rassegna dei "saggi sul talento" il Prof. Vladimir Platonov che ha evidenziato come l'età anagrafica del massimo sviluppo per un atleta si sta spostando sempre più verso l'alto. In questo contesto anche il famoso teorico ucraino ha evidenziato come la partecipazione agli YOG deve essere vista esclusivamente come un passaggio verso lo sport di vertice assoluto e non come un momento da finalizzare.

I lavori sono proseguiti successivamente con la presentazione dei progetti di reclutamento del comitato olimpico inglese e tedesco e della federazione di atletica leggera francese. In tutti e tre i casi presentati sono emersi concetti comuni come: la scuola va vista come bacino a cui attingere nuovi atleti, l'importanza delle società di base e dei centri regionali, la creazioni di centri nazionali dove seguire gli atleti dall'alto potenziale, il continuo dialogo con gli atleti e con le famiglie, la collaborazione e il coinvolgimento degli allenatori societari, il passaggio da una disciplina ad un altra per atleti con particolari qualità inespresse in uno sport ma potenzialmente validi per un altra attività.

Alla fine della giornata le federazioni nazionali di ciclismo (mtb), basket, scherma, vela e nuoto hanno presentato la realtà dei loro progetti rivolti ai giovani.

Collegandoci a quanto emerso dalla due giorni di formazione voluta e ben organizzata dal nostro comitato olimpico è opportuno fare alcune importanti riflessioni dopo 5 mesi dalla nascita del progetto talento Fitri 2011-2012:

Nel progetto talento sono stati inseriti e monitorati 26 atleti reclutati tra triathleti agonisti e ragazzi provenienti dal nuoto. Grazie al rapporto di collaborazione con la SAS e il trasferimento metodologico tra SAS e SAS Giovani è avvenuto un continuo scambio di informazioni con i tecnici societari.

Durante l'inverno sono stati organizzati tre raduni collegiali dove oltre a proporre allenamenti e momenti di verifica sono state inserite riunioni tecnico-formativa grazie all'intervento di specialisti di differenti settori tra cui l'olimpionica Nadia Cortassa.

Grazie ai raduni CIR open (1- 2 raduni organizzati in inverno in ogni concentramento) e su convocazione (due in Italia) abbiamo raggiunto il duplice scopo di testare nuovi atleti da inserire in futuro nel progetto o nelle squadre nazionali e di monitorare il lavoro fatto dai ragazzi inseriti nel progetto. Questo lavoro di monitoraggio ha portato ad eccellenti risultati infatti vi è stato un miglioramento delle prestazioni cronometriche della quasi totalità degli atleti (oltre 90% dei ragazzi ha migliorato i tempi dichiarati per entrare nel progetto talento).

Inoltre si è assistito ad un avvicinamento sempre più marcato verso il triathlon da parte degli atleti provenienti dal nuoto.

Molto lavoro è stato fatto ma molta strada è ancora da fare certi che però la direzione intrapresa è quella giusta. (Andrea Gabba - responsabile Progetto Talento Fitri)