E' uscito il numero 33 di Allenatri


Inizia con questo numero la proposta di articoli e lavori per il 2012, anno caratterizzato dall'evento olimpico. Dopo la corposa proposta di articoli dall'alto valore scientifico e teorico, derivati principalmente dalla conferenza mondiale sul triathlon del 2011, si è voluto dare spazio in questo numero ad interventi dalla forte connotazione pratica e applicativa, a sottolineare la natura del quaderno, rivolto principalmente ai tecnici di triathlon.
Il primo dei lavori proposti riguarda la valutazione delle competenze motorie dei giovani triathleti attraverso lo squat. Questo tema ha una elevata importanza pratica per chi opera nell'allenamento giovanile. Troppo spesso si vogliono proporre carichi di lavoro nei giovani che non hanno i presupposti di mobilità, di preparazione fisica e di competenze motorie adeguatamente sviluppati, esponendo l'atleta a rischi di infortunio, stasi dei progressi e abbandono precoce. La disponibilità di metodi di valutazione pratici e utilizzabili da ogni tecnico è di estrema importanza e aspetto da non sottovalutare. Il lavoro propone appunto una esperienza pratica di un tecnico che opera nel settore giovanile. Nel prossimo numero verrà invece affrontato il problema e le possibili soluzioni in modo più approfondito e con competenze specifiche.
Il secondo lavoro riguarda l'utilizzo di strumentazioni per il controllo dell'allenamento nel ciclismo. In un contesto in cui è molto ampia la disponibilità di strumenti, anche molto costosi, è molto utile il parere di persone esperte che operano tutti i giorni con atleti anche di elevata qualificazione e che propongono quella che, a loro parere, è "la giusta via di mezzo", che permette di estrarre dalla notevole disponibilità di strumenti e dati quelli effettivamente utili nella pratica dell'allenamento.
Il terzo lavoro tratta l'allenamento delle gambe per la prestazione nella prima parte della frazione di nuoto e propone lo studio proposto da un tecnico candidato a sostenere l'esame da allenatore. Non è riportato quindi come lavoro di un esperto del settore ma come elaborato, valutato soprattutto per il metodo seguito nella strutturazione del progetto pratico di studio, dalla valutazione del problema, alla proposta della ipotesi di lavoro iniziale, al metodo seguito per ottenere i risultati esposti.
Infine in questo numero è stato accolto, in una particolare rubrica, anche un commento ad un articolo sugli aspetti nutrizionali e di integrazione del triatleta, proposto nel numero di luglio-agosto del 2010 e la relativa risposta degli autori di quell'articolo. Ricevere, come in questo caso, delle osservazioni su un articolo proposto induce a pensare che il quaderno stia andando nella giusta direzione, cioè quella di informare e soprattutto favorire il confronto sui temi di interesse. per i tecnici di triathlon. E' sempre opportuno allo scopo ricordare che il quaderno è aperto a tutti i contributi e in particolare a quelli provenienti proprio dai tecnici di triathlon che operano sul campo, in modo da diffondere nella comunità le conoscenze, le esperienze e le competenze acquisite e derivate dalla attività pratica. Sono utili allo scopo sia le esperienze positive, che hanno condotto a risultati e ai riscontri tecnici aspettati, sia quelle negative che stimolano il confronto e propongono problematiche da affrontare, purché contenenti le ipotesi di lavoro, le conoscenze disponibili, i metodi seguiti e i risultati ottenuti. I contributi saranno selezionati da una commissione che proporrà agli autori eventuali modifiche e aggiustamenti allo scopo di favorire la comprensione dei temi trattati e riportare i contenuti dei lavori nella giusta forma espositiva.