fonte comunicato società organizzatrice
A Cervia il sole di fine estate ha illuminato l’IRONMAN più grande al mondo, con tre distanze e migliaia di protagonisti. Un caleidoscopio di emozioni che ha intrecciato imprese sportive, prime volte e la magia di una città innamorata della tripla disciplina. Adrien Briffod vince nella categoria Pro di IRONMAN 70.3, fra i finisher anche Ignazio Moser.
L’estate è ormai al tramonto, ma a Cervia nessuno se ne è accorto: il caldo sole romagnolo è stato compagnia costante per gli i protagonisti di IRONMAN® Italy Emilia-Romagna, in un weekend giunto al termine quest’oggi, domenica 21 settembre, con le distanze IRONMAN 70.3 e 5150, dopo la lunga giornata di sabato riempita dalle emozioni della sfida chiamata IRONMAN.
Con i suoi oltre 6000 atleti, nel weekend di IRONMAN Italy Emilia-Romagna, Cervia diventa il caleidoscopio più colorato e imprevedibile del triathlon mondiale, che ormai pensa a questo centro della riviera romagnola come una delle capitali di fatto dello sport delle tre discipline. Non è solo una questione di numeri, non è “soltanto” l’IRONMAN più grande al mondo con i suoi tre format – IRONMAN, IRONMAN 70.3 e 5150 – ma un evento a cui i partecipanti da più di 80 Nazioni associano un significato particolare.
Lo ha raccontato anche Tine Lavrencic, lo sloveno che ha tagliato per primo il traguardo della distanza IRONMAN nel sabato di Cervia: “Ho disputato IRONMAN in ogni parte del mondo, e posso dirlo: l’atmosfera di Cervia, queste persone, questi volontari, questo entusiasmo in tutto il paese, non lo si trova da nessuna altra parte. Neppure alle Hawaii.”
E in effetti, la partecipazione di Cervia si sente in ogni parte, in ogni aspetto di IRONMAN Italy Emilia-Romagna: nel tifo sui litorali e a bordo strada, nel quale i locali si mescolano con i supporter da ogni parte del globo in un incontro spontaneo e autentico, nella disponibilità e la generosità dei volontari, nell’accoglienza del Fantini Club, all’interno del quale risuona la frase più ambita, “You are an IRONMAN”, come nel supporto delle istituzioni.
Lo ha ribadito più volte il Sindaco di Cervia Mattia Missiroli: IRONMAN rappresenta un evento fondamentale nel fine estate di Cervia e del territorio che la circonda – da Forlimpopoli a Bertinoro, da Forlì a Cesena e Ravenna - ma soprattutto un evento di cui la città e la popolazione tutta sono ormai innamorati persi.
Perché è facile lasciarsi rapire dalla tensione della partenza dal Lungomare Deledda, sentire il richiamo di quella sfida, sincronizzare il battito a quello delle mani che precede il via, farsi trasportare dalle storie scoperte a bordo strada, magari lungo gli 800 metri di una delle transition zone più lunghe al mondo, farsi sorprendere dallo sguardo di chi, finalmente, taglia il traguardo per coronare la sua impresa. Chi con consapevolezza, chi con le ultime forze rimaste, chi urlando la sua rivincita, chi con gli occhi stupiti di chi ha appena frantumato l’idea che aveva di sé e dei suoi limiti, e si affida alle braccia di un volontario per capire che è tutto vero.
C’è persino chi è arrivato ballando: è il bulgaro Boyan Karliev, e le sue piroette sulla retta finale nella tarda serata di Cervia (dopo la coreografia prima della partenza) hanno già fatto il giro del web: il titolo di IRONDANCER è suo di diritto.
Perché ad IRONMAN, dopotutto, “Anything is Possible”. E se il calendario degli eventi italiani per quest’anno termina qui, il 2026 porterà invece una novità importante: a Cervia – unico evento con la distanza IRONMAN, oltre a IRONMAN 70.3 e 5150 – e Venice-Jesolo 70.3 si aggiungerà infatti il nuovo IRONMAN 70.3 di Alghero, le cui iscrizioni saranno aperte da giovedì 25 settembre.
IRONMAN 70.3: LO SVIZZERO BRIFFOD DOMINA LA CATEGORIA PRO
Nonostante il grande caldo, la sfida dei Pro impegnati sulla distanza IRONMAN 70.3 (mezzo IRONMAN – 1,9 km a nuoto, 90 km in bicicletta e una mezza maratona), con partenza alle ore 12:00 dal Lungomare Deledda, ha regalato una gara veloce ed incerta, con un ribaltamento di fronte avvenuto proprio all’interno dell’ultima frazione.
Ha vinto lo svizzero Adrien Briffod che ha staccato il tempo di 3:43:57, rimontando nella mezza maratona il danese Valdemar Solok (3:45:13), il più veloce tanto nella frazione a nuoto che in quella in bicicletta, e che aveva iniziato la sua mezza maratona con quasi due minuti di margine sul rivale.
“È arrivato un bel tempo, ma non è stata una gara perfetta,” spiega lo svizzero, “nel nuoto non ho avuto buone sensazioni, ho cercato di procedere di ritmo per provare a rimontare nelle frazioni successive, ma in bici ho perso gli integratori dopo un chilometro, e ho avuto anche una fase di difficoltà. Ma sono riuscito a restare concentrato e a gestire il ritmo, e alla fine è arrivata anche la vittoria. L’atmosfera di questa gara è qualcosa di speciale, la si sente dal primo all’ultimo chilometro.”
Ha completato il podio lo svedese Gabriel Sandör (3:47:23), fra i favoriti della vigilia, che nonostante una gran frazione a piedi (suo il miglior crono) non è riuscito a riscattare una prova un po’ sottotono nelle altre due discipline.
Sorrisi anche per i colori di casa grazie ad Alessandro Fabian: l’esperto atleta veneto, già olimpionico nel triathlon, si è classificato al sesto posto (3:50:10) al termine di una gara costante. “Oggi volevo concentrarmi soprattutto su di me, sul mio passo, e sono piuttosto soddisfatto di questa prova,” ha spiegato Fabian. “In partenza non sapevo cosa attendermi, ma è venuta fuori una gara decisamente dura e veloce, anche per via del gran caldo. Ma sono contento: ora un po’ di riposo e testa ai prossimi obiettivi.”
Negli Age Group femminili, la più veloce è stata la svizzera Corina Bello (25-29, 04:42:20).
Sulla distanza 5150 si sono imposti il laziale Lorenzo Carino (30-34, 02:05:28) e la cremonese Gloria Cisotto (40-44, 2:23:04).
Sulla distanza IRONMAN (3,8 km a nuoto, 180 km in bici e 42,195 km a piedi) si erano imposti sabato lo sloveno Tine Lavrencic (8:14:15) e la tedesca Marit Lindemann (8:40:15).
LA SFIDA DI IGNAZIO
Nella domenica di Cervia c’era attesa e curiosità anche per il debutto di Ignazio Moser in un evento IRONMAN 70.3. Il trentino, figlio del grande Francesco e compagno di Cecilia Rodriguez, che fra poche settimane lo renderà padre di Clara Isabel, ha deciso di mettersi alla prova proprio in questo momento così significativo della sua vita, ritrovando il gusto della competizione che aveva contraddistinto i suoi anni da atleta professionista delle due ruote.
“Sono felicissimo di aver fatto questa esperienza: ho sofferto, forse più di quanto mi aspettassi, ma era quello che volevo. È stata una grande sfida, diversa da come me l’ero immaginata: avevo timore della frazione di nuoto, nella quale invece mi sono gestito bene, mentre in bicicletta mi sentivo forte e per questo sono andato un po’ fuori giri, uno sforzo che ho pagato nella seconda parte della prova. Ma ce l’ho fatta: volevo un tempo sotto le cinque ore e ci sono riuscito (4:52:09), e per il mio primo IRONMAN 70.3 posso perdonarmi qualche peccato di inesperienza. Di certo so già che non sarà l’ultimo: a Venice-Jesolo conto di esserci, e mi piacerebbe affrontarne un altro anche prima. IRONMAN ha conquistato anche me,” ha raccontato il 33enne trentino.
Ma la sua era solo una di infinite storie che rendono IRONMAN quello che è: una sfida verticale, capace di portarti a un centimetro da terra per poi consentirti di rinascere, di gridare al mondo – e soprattutto a te stesso – I AM A FINISHER. È fatica e gloria, privazione ed ambizione, infine ispirazione. Ed è anche per questo che così tanti non possono più farne a meno.
foto IRONMAN T.Grases