In nottata l’International Paralympic Committee ha annunciato le altre tre categorie del paratriathlon che prenderanno parte al programma delle Paralimpiadi di Rio2016. Le categorie incluse sono la PT2 uomini, la PT2 e la PT5 donne che si affiancheranno alla PT1 maschile ed alla PT4 maschile e femminile già annunciate lo scorso luglio. Per le categorie escluse resta identico l’impegno allo sviluppo da parte dell’ITU in modo da supportare la richiesta di un aumento degli eventi medagliati per Tokyo 2020 in modo da poter permettere agli atleti di tutte le categorie la partecipazione alle Paralimpiadi. Il paratriathlon è stato infatti già confermato nel programma delle Paralimpiadi di Tokyo 2020.
Il DT Simone Biava è stata una giornata importante per l’intero movimento del Paratriathlon, mi sento molto felice per tutti quegli atleti che avranno la possibilità di provare a qualificarsi per Rio e così, di poter rappresentare l’Italia alla prima Paralimpiade; per coloro la cui categoria non è stata ammessa dico loro che avremo manifestazioni di primo piano come Europei e Mondiali a cui, come sempre, vorremo fare bene. Continueremo a sostenere tutti gli atleti competitivi di quelle categorie che non sono a Rio guardando ai futuri giochi. Pensare che il Paratriathlon sarà ai prossimi Giochi, è un risultato importante e premia il duro lavoro e lo sforzo di molti atleti, allenatori, e dirigenti. Sappiamo che c’è ancora molto da fare ma la prima pietra da oggi è stata posata.
“E’ stata una decisione importante e molto attesa – afferma Neil MacLeod, Project Manager del settore – anche se sofferta. Come componente della Commissione Paratriathlon in seno all’ITU, ho seguito da vicino il processo decisionale che, purtroppo, non è stato in grado di regalare il sogno paralimpico agli atleti di tutte le categorie ma che, al contempo, permetterà di presentare ai Giochi di Rio un programma entusiasmante di eventi. In Italia, alla pari che in ITU, l’impegno alla promozione ed alla diffusione della disciplina continueranno indistintamente per tutte le categorie, così come la ricerca del talento. Un in bocca al lupo va a tutti gli atleti delle categorie scelte. Agli atleti che purtroppo sono stati esclusi da questa decisione va l’invito a superare ogni delusione e a non mollare perché il nostro sport si propone tanti obiettivi futuri parimenti importanti da raggiungere ed, in primo luogo, quello di supportare con la propria partecipazione l’ammissione delle categorie escluse per il 2020.”
Il DT Simone Biava è stata una giornata importante per l’intero movimento del Paratriathlon, mi sento molto felice per tutti quegli atleti che avranno la possibilità di provare a qualificarsi per Rio e così, di poter rappresentare l’Italia alla prima Paralimpiade; per coloro la cui categoria non è stata ammessa dico loro che avremo manifestazioni di primo piano come Europei e Mondiali a cui, come sempre, vorremo fare bene. Continueremo a sostenere tutti gli atleti competitivi di quelle categorie che non sono a Rio guardando ai futuri giochi. Pensare che il Paratriathlon sarà ai prossimi Giochi, è un risultato importante e premia il duro lavoro e lo sforzo di molti atleti, allenatori, e dirigenti. Sappiamo che c’è ancora molto da fare ma la prima pietra da oggi è stata posata.
“E’ stata una decisione importante e molto attesa – afferma Neil MacLeod, Project Manager del settore – anche se sofferta. Come componente della Commissione Paratriathlon in seno all’ITU, ho seguito da vicino il processo decisionale che, purtroppo, non è stato in grado di regalare il sogno paralimpico agli atleti di tutte le categorie ma che, al contempo, permetterà di presentare ai Giochi di Rio un programma entusiasmante di eventi. In Italia, alla pari che in ITU, l’impegno alla promozione ed alla diffusione della disciplina continueranno indistintamente per tutte le categorie, così come la ricerca del talento. Un in bocca al lupo va a tutti gli atleti delle categorie scelte. Agli atleti che purtroppo sono stati esclusi da questa decisione va l’invito a superare ogni delusione e a non mollare perché il nostro sport si propone tanti obiettivi futuri parimenti importanti da raggiungere ed, in primo luogo, quello di supportare con la propria partecipazione l’ammissione delle categorie escluse per il 2020.”

Da ITU:
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