Concluso il Circuito Nazionale di Duathlon Sprint, le considerazioni del CT Andrea Compagnoni


Il circuito di duathlon sprint ha dato anche quest'anno, come nella passata stagione, dei buoni riscontri dal punto di vista dei numeri, della spettacolarità e del livello qualitativo.

Le cinque prove sono state tirate e appassionanti e hanno ancora una volta evidenziato la sinergia esistente tra il settore triathlon e duathlon, proficua come nel 2009: è molto importante per il duathlon avere a disposizione triatleti forti e soprattutto realmente interessati alla duplice.

Tornando alla serie, queste gare mi hanno dato la possibilità di studiare al meglio la formazione dei team che porteremo ai prossimi Europei di specialità (a Nancy, in Francia, dal 30 aprile al 2 maggio, ndr).

Infatti, nella rassegna continentale non schiereremo molti atleti nelle gare individuali, ma punteremo a fare molto bene nelle prove a squadre, forti delle buone prestazioni fornite dai nostri ragazzi che si sono messi in mostra nel circuito e che hanno dimostrato di dare il meglio nelle distanze brevi.

C'è da aggiungere anche che in queste gare abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con campioni internazionali, del calibro di Toumy Degham, campione militare francese di duathlon, e Sergey Yakovlev; certo, ogni gara fa storia a sé, ma è di buon auspicio vedere che i nostri sono stati capaci sempre di metterli dietro.

Il Campionato Italiano di duathlon sprint disputatosi l'11 aprile a Noceto è stato davvero molto avvincente e ha confermato Daniel Hofer come l'atleta più in palla del momento: il carabiniere ha suggellato il suo inizio di stagione con un'altra vittoria, sabato, nella gara individuale di Rivergaro.

In questa specialità è molto importante la tattica: avendo una frazione in sella di soli 20 km, se la bici non è selettiva la conseguenza è che chi è forte a piedi cerca di giocarsi tutto nella corsa. Il percorso di Rivergaro si è rivelato invece il più impegnativo dal punto di vista tecnico, con una frazione ciclistica piuttosto dura, e ha messo in evidenza gli atleti più completi.

Ai Campionati Italiani a squadre di domenica 18 aprile, le Fiamme Oro si sono presentate con una squadra assortita in maniera perfetta, determinati a portare a casa la vittoria; alle altre compagini mancava la compattezza della Polizia, solo Poletti ha la possibilità di gestire una squadra con tre elementi tutti con le stesse caratteristiche. Sicuramente la stanchezza ha fatto la differenza: chi ha corso la prova individuale del sabato, mi è sembrato l'indomani non poter dare più di tanto.

Canuto, Brustolon e Lambruschini sono stati brillanti e superiori e la vittoria con distacco ne è ulteriore prova.

Nota negativa del momento, l'incidente capitato ad Alessandro Fabian nel corso di un allenamento: è un grosso rammarico, una brutta tegola, perché Fabian partiva per riconfermare il titolo vinto l'anno scorso e aveva buonissime possibilità di riuscirci; era convinto e motivato al massimo per questa gara, ma purtroppo quando ci si allena bisogna fare i conti anche con la sfortuna. E alla fine si può dire che sia anche andata bene... Peccato, perdiamo un elemento che aveva sancito con i suoi grandi risultati l'ottima collaborazione che c'è tra i nostri settori federali. Sono in questo mondo da diverso tempo e mai come in questo ultimo periodo ho visto triatleti di grande livello in Italia, quelli sui quali si punta di più, ragazzi che fanno i raduni a Roma presso il Centro Tecnico Federale, avere tanta voglia di fare duathlon, una specialità dura e che può anche compromettere i programmi di un triatleta che ha velleità importanti. Importante è poi anche la presenza del campione italiano di winter triathlon Daniel Antonioli, che lavora con noi da oltre un anno e ha già fatto vedere quello di cui è capace.

Comunque, agli Europei di Nancy a livello individuale ci presenteremo con una buona squadra femminile: Maria Alfonsa Sella è all'esordio in un duathlon di questo livello e può stare tra le prime 7-8. Abbiamo poi una buonissima under 23, Alice Capone, che in questi due giorni ha fatto vedere quanto è cresciuta: anche lei può lottare per un ottimo piazzamento, vicino alle prime cinque. Non dico di più per scaramanzia...

Nella gara maschile invece, Alessio Picco rientra quest'anno dopo un infortunio; sta crescendo gara dopo gara e potenzialmente è da top ten; mentre Andrea Secchiero è in grado di lottare per il podio, per riconfermare l'argento U23 del 2009.

Puntiamo tantissimo sulle staffette, i nostri triatleti giovani dimostrano di avere ottime qualità per le gare brevi e in questi due mesi abbiamo programmato proprio delle squadre solo da schierare nella gara per i team. Purtroppo, o per fortuna, ITU ha ufficializzato solo sei giorni fa il nuovo regolamento anche per i Campionati Europei di duathlon che prevede che le staffette siano miste, composte da due uomini e due donne. Noi schiereremo due squadre nella gara Elite e sulla carta riteniamo di essere molto competitivi; certo, ci scontreremo con realtà importanti, ma saremo capaci di dare il massimo.

Dopo questa prima parte di stagione, ci sarà un break e si riprenderà a ragionare seriamente con gli Italiani Assoluti di Spoleto sulla distanza classica. Da lì cominceremo a programmare i Campionati del Mondo, che si disputeranno il 4 settembre a Edinburgo su un percorso veramente duro, che s'avvicina come intensità a questo di Rivergaro; lo stesso tracciato degli Europei di 2 anni fa dove facemmo un grande risultato... Gli elementi per far bene ci sono, Alessio Picco è fortissimo in bici, sulla carta possiamo davvero dire la nostra.

Quello che ci differenzia a livello internazionale è che all'estero ci sono atleti completi capaci di correre veramente forte (nei primi 10 di un Mondiale o di un Europeo, almeno la metà hanno un personale sui 10.000 inferiore ai 30 minuti) e di essere altrettanto competitivi in bici e questo di conseguenza rende la gara durissima. Noi abbiamo sempre avuto dei buonissimi podisti, con ottimi personali nell'atletica, ma forse ci è mancata la capacità di reggere alla distanza, cioé di essere forti nel computo totale della gara. Devo dire però che negli ultimi due anni ho visto i nostri crescere e dimostrare il loro valore anche nella seconda frazione.

(Dario Nardone)