Programma Attività Giovanile: si riparte verso la stagione 2019

Con la stagione 2019 ormai iniziata, entra nel vivo anche l'attività dei giovani. Alessandro Bottoni, Direttore Tecnico Giovanile, traccia un bilancio di quanto svolgo sino alla chiusura dell'annata passata e traccia le linee guida che fissano gli obbiettivi del Programma Attività Giovanile (PAG) per l'anno in corso.

Attualmente, che proporzioni ha raggiunto l'attività giovanile?
I processi messi in atto sull’impianto del Settore Giovani hanno diverse finalità che insieme contribuiscono allo sviluppo quantitativo e qualitativo del Triathlon in funzione della responsabilità sociale e dell’alto livello. Tra gli obiettivi dichiarati vi era quello di aumentare la base giovanile su cui operare i progetti di sviluppo. Sono cresciuti molto i numeri dei giovani tesserati. Nel 2012 e 2013 i numeri erano rimasti costanti, per poi incrementare con la nuova struttura ai 2702 del 2013, 2954 del 2014, 3315 del 2015, 3984 del 2016, 4190 del 2017 ai 4532 del 2018. Quasi un raddoppio in 5 anni. Tra questi interessano maggiormente al Progetto Sviluppo quelli che fanno un’attività organizzata e strutturata, identificabili nel Circuito di Coppa Italia, che coinvolge prevalentemente i giovani dai 14 ai 19 anni e che ha visto un notevole incremento, passando da 395 atleti e 72 società (2012), ai 710 atleti e 118 Società nel 2018. Sono cresciuti molto anche i numeri nei giovanissimi fino ai 14 anni che ora gareggiano sempre più in attività territoriale, strutturata in circuiti regionali e andando incontro alle esigenze di Società, famiglie e di sviluppo delle attività territoriali pur garantendo sempre un’attività qualitativa.

Quali sono stati i principi e la filosofia dei programmi?
Lo sviluppo è fondato su 6 pilastri principali, che inglobano tutte le capacità da sviluppare nei nostri giovani lungo tutto il percorso, una filosofia e principi ben illustrati nel
documento dedicato. La parola chiave è opportunità e l’attività vuole fornire un’incessante proposta di opportunità di crescita. La filosofia seguita parte dall’esposizione dei giovani a stimoli adeguati, prosegue con lo sviluppo delle singole capacità e arriva fino alla sperimentazione dell’eccellenza. La struttura a rete consente di diffondere e implementare i programmi. Attraverso di essa sono definite, con chiari criteri di accesso e uscita, le liste territoriali che sono la porta di accesso ai programmi nazionali. Attraverso il programma di sviluppo si sono iniziati a diffondere principi importanti per l’adeguamento della cultura sportiva, non solo in funzione dello sviluppo armonico e a tutela del giovane ma anche in funzione agli standard internazionali che si tenta di raggiungere. Questi i punti chiave considerati:

  • identificazioni chiare degli obiettivi di sviluppo del giovane
  • identificazione dei differenti ruoli del club coach, junior coach, development coach e tecnico di alto livello
  • identificazione dei compiti del tecnico giovanile
  • considerazione dell’importante ruolo svolto dalle famiglie
  • definizione delle competizioni adeguate in funzione del livello di sviluppo
  • processi chiari di coinvolgimento per le opportunità di sviluppo
  • criteri di selezione e qualificazione adeguati agli standard internazionali

Quali risultati sono stati finora raggiunti?
Il processo ha portato nel 2018 l’Italia al terzo posto a livello continentale, con 7 vittorie, 12 podi e 15 piazzamenti nei top 5 nel circuito di riferimento costituito dalle Etu Junior Cup. È stato realizzato anche un programma YOG di successo, non solo per la medaglia di bronzo individuale e la medaglia d’oro a Squadre ma soprattutto per un buon gruppo di giovani coinvolti che sono cresciuti utilizzando questa opportunità di sviluppo. Inoltre tre atlete hanno ottenuto i criteri di qualificazione per i Campionati Europei e 2 atleti che li hanno sfiorati.

Parlando di Campionati, invece?
Relativamente ai Campionati Europei e Mondiali di categoria è bene sempre ricordare che anche se l’Italia può schierare atleti al via grazie al ranking europeo, su queste due competizioni, coerentemente con la cultura della performance e non della partecipazione, l’Italia compete solo con atleti in grado di esprimersi con ottimi standard di prestazione a quel livello. In quest’ottica è stato un progresso anche il fatto che 3 atlete abbiano raggiunto la qualificazione individuale e 2 atleti siano stati selezionati per la competizione a squadre. Tuttavia, la mancata medaglia al Campionato Europeo e la mancata qualificazione al mondiale, ottenibile con una prestazione da top 5 agli europei, sono stati due elementi al di sotto delle aspettative. Nel frattempo gli atleti sono comunque cresciuti e gli stessi successi non ottenuti sono stati utilizzati come un ulteriore esposizione ad opportunità di crescita.

Qual è stato invece il lavoro sulla base per il futuro?
Il Settore Giovani ha continuato a costruire le basi per favorire su larga scala l’accesso alle opportunità di sviluppo attraverso una struttura che parte dalle Scuole Regionali. I progetti sul Talento che prima avevano puntato principalmente ad aumentare l’ampiezza e la qualificazione della base di giovani si sono evoluti in programmi per lo sviluppo. La sostituzione della parola talento con il concetto di Sviluppo testimonia la consapevolezza del fatto che i fattori predisponenti, che hanno portato la maggior parte degli atleti al più alto livello internazionale non sono identificabili solo con doti fisiche eccezionali di base. Quello che conta maggiormente sono adeguate attitudine e motivazione individuale, esposte ad ambienti e opportunità di sviluppo di qualità. L’attenzione quindi è nel creare quante più occasioni possibili di incontro di questi due elementi: atleti con le adeguate attitudini e ambienti di sviluppo adeguati. Da questo è derivato la creazione e diffusione dei criteri, principi e strategie per lo sviluppo, strutturate nel Programma di Sviluppo Giovanile.

Come avviene il passaggio dalle realtà locali ai contesti nazionali?
Tramite i nodi della struttura a rete, costituita dai referenti territoriali, i giovani sono coinvolti inizialmente a livello locale e poi, progressivamente, in raduni di livello maggiore, passando dai raduni regionali e interregionali fino a quelli nazionali del Programma di Sviluppo. Nel 2018 sono state più di 1800 le occasioni di coinvolgimento dei giovani in opportunità di sviluppo ad accesso libero costituiti da camp, allenamenti collettivi, prove cronometriche, registrando la partecipazione di oltre 200 Società.

Le Società con settore giovanile hanno accesso alle risorse per lo sviluppo?
Fino al 2017 il sistema di supporto alle Società era fondato quasi esclusivamente su contributi misurati con l’attività di gara. L’assistenzialismo è sempre un nemico dello sviluppo, creando dipendenza dagli aiuti, a maggior ragione se basato sull’attività di gara e non su quella dell’ambiente quotidiano di allenamento proposto ai giovani. Ma rispondeva per noi alla necessità di far nascere ambienti nuovi e incrementare la base. Nel rispetto della filosofia del programma si è evoluto ora il sistema di supporto alle Società, passando parzialmente da un sistema di aiuti medianti contributi ad un sistema di incentivi allo sviluppo. Si è voluto quindi stimolare un processo di crescita mediante un supporto basato sulla qualità della attività di allenamento proposta e sui progetti di crescita in funzione di una migliore organizzazione dell’attività tecnica. Allo scopo è stato creato un sistema di accrediti che consentirà alle Società meritevoli di sviluppare degli standard di qualità per ottenere gli incentivi federali, assegnati su diverse fasce di merito. L’obiettivo del progetto è creare un sistema che incentivi le Società a qualificare la proposta giornaliera dell’attività ai Giovani. Le Società che hanno investito di più sullo sviluppo e sulla qualità hanno visto riconosciuto maggiormente il loro investimento.

Che cosa è successo in seguito ad alcuni cambiamenti in merito apportati la scorsa stagione?
Nel 2018 purtroppo, proprio in coincidenza con questi cambiamenti, il budget disponibile per questa voce di spesa si era fortemente ridotto. Il rischio era quello di far arrivare meno risorse alle Società e far percepire un sistema non efficace. Con non pochi sforzi e pagando il prezzo di un notevole ritardo nel processo, il budget disponibile è stato riportato quasi al livello dell’anno precedente.

È prevista un'evoluzione per quanto concerne questi aspetti?
Su questo ambito c’è ancora molto da fare per proporre un sistema che rifletta fedelmente il reale lavoro delle Società, anche se quello attuale rappresenta una grossa evoluzione rispetto al passato. Se da una parte è facile riconoscere in modo oggettivo i risultati ottenuti dagli atleti o considerare l’appartenenza ad una determinata lista, risulta più difficile misurare in modo oggettivo la qualità della attività svolta quotidianamente e le reali opportunità di sviluppo offerte agli atleti, soprattutto per le Società che operano con i più giovani, giustamente non focalizzate sull’attività agonistica. Anche per questo è necessario investire su una rete di referenti territoriali indipendenti dalle Società. Altro passaggio importante ai fini del controllo del processo sarà quello di rendere le informazioni ricavate dalle schede di qualità presentate dalle Società disponibili alla comunità, attraverso la pubblicazione sul sito e visibili soprattutto agli atleti, famiglie e tecnici direttamente coinvolti nell’attività quotidiana.

Come è stata effettuata l’attività di promozione?
Ai fini della promozione e reclutamento sono proseguiti i Campionati Studenteschi. Partner della Federazione per questa iniziativa, sono DeAgostini Scuola e Decathlon, che attraverso la sua catena di Negozi in Italia ha messo a disposizione bici e relativi caschi per lo svolgimento delle gare a batterie in ciascuna Regione, garantendo a tutti gli studenti equità del mezzo a disposizione. Nel 2018 sono state 18 le Regioni e più di 500 gli studenti coinvolti nella finale. L’obiettivo raggiunto, ai fini promozionali è quello di aver avvicinato al triathlon migliaia di studenti. Pochissimi di questi hanno poi effettivamente iniziato un’attività regolare ma il processo ha comunque diffuso il triathlon nel complesso e imponente mondo scolastico e in migliaia di famiglie. Il reale impatto promozionale di questa attività richiede diversi anni per essere valutato nella sua efficacia per cui la stessa verrà riproposta anche nel 2019 e già moltissime sono le adesioni delle scuole e delle regioni. Come nel 2017 è stato riproposto il Trofeo Coni con la categoria Esordienti ed è stato avviato alla fine del 2018 il progetto Scuole aperte allo Sport. Questo progetto, rivolto alle scuole medie e realizzato in collaborazione con il MIUR e il Coni, permette al Triathlon di entrare nella Scuola durante le attività curriculari e nelle attività scolastiche pomeridiane, potenziando il percorso già avviato con il progetto Duathlon.

Quali sono le principali novità per il 2019?
Dal punto di vista strutturale e strategico si proseguirà con quanto già avviato e i programmi esposti nel PAG 2019 sono la naturale evoluzione del precedente. Tra le novità del 2019 la più importante è il passaggio della categoria ragazzi all’attività agonistica, a cui aspiravamo soprattutto per garantire maggiore tutela della salute. Questo infatti significa per gli atleti l’obbligo del certificato di idoneità per l’attività agonistica. Nel 2019 non cambierà nulla invece dal punto di vista dell’attività di gara svolta da questa categoria. Nel circuito di Coppa Italia verrà reintrodotta la tappa eliminata nel 2018 e nel rispetto delle esigenze manifestate dalla base verrà data maggiore opportunità alla categoria YA, che avranno modo di confrontarsi in una batteria riservata nel contesto di una delle tappe del Grand Prix. Come sempre si cercherà di migliorare soprattutto dove sono state evidenziate carenze. Nell’attività di promozione è cruciale la comunicazione e su questo aspetto siamo ancora indietro rispetto alle dinamiche attuali e i mezzi disponibili. Sono stati prodotti i primi opuscoli rivolti ai genitori e agli atleti più giovani ma c’è bisogno di molto altro. In particolare, con le famiglie vorremmo poter comunicare di più e meglio rispetto al passato, sono la nostra principale risorsa e i genitori sono anche i più motivati sostenitori dell’attività giovanile. Inoltre per il 2019 sarà maggiore l’attenzione rivolta ai tecnici giovanili che sono il punto cardine su cui ruota e si può sviluppare l’attività quotidiana. A loro saranno rivolti programmi di aggiornamento e formazione dedicati e un maggiore riconoscimento attraverso le opportunità del Programma di Sviluppo. Su questo aspetto le risorse dedicate e il riconoscimento sociale ed economico sono ancora largamente inadeguati rispetto al ruolo e alla responsabilità che i nostri tecnici si assumono con i giovani e le famiglie.

 

Tutti i dati dell’attività 2018 sono disponibili nel documento Relazione Settore Giovani 2018

 

Nel Programma Attività Giovanile (PAG) per il 2019 sono evidenziati i programmi e le attività per attuare il progetto Giovani. Il PAG è suddiviso quest’anno in tre parti per facilitare la consultazione:

Parte A: Struttura, principi e regole generali dell’attività giovanile

Parte B: Linee guida 2019 per l’Attività Giovanile

Parte C: Calendario attività 2019

 

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