L'ultimo camp Tri4All, svoltosi a Roma dal 1° al 4 ottobre - in concomitanza con la World Triathlon Cup 2025 - ha costituito un momento fondamentale per l’avanzamento del progetto europeo dedicato alla diffusione e valorizzazione del Paratriathlon. Durante le quattro giornate, atleti, guide e tecnici provenienti da vari Paesi (Ungheria, Turchia, Malta, Polonia, Lettonia, oltre all'Italia) hanno preso parte a sessioni teoriche e pratiche di formazione, workshop e attività di gruppo finalizzate allo scambio di esperienze e competenze.
Il programma ha alternato momenti di orientamento con sessioni tecniche di allenamento (nuoto e corsa), incontri educativi e formativi, e un modulo specifico sulla prevenzione e l’antidoping. L’organizzazione logistica, curata nei minimi dettagli, ha assicurato la piena efficienza negli spostamenti e l’ottimale utilizzo degli spazi sportivi e didattici messi a disposizione.
All’iniziativa hanno preso parte complessivamente 25 persone tra atleti, guide e tecnici, rappresentanti di diverse classi sportive (PTWC, PTS, PTVI e PTM). Il clima di collaborazione, rispetto e inclusione ha permesso il pieno raggiungimento degli obiettivi sportivi ed educativi prefissati.
Il bilancio dell’evento è stato estremamente positivo. Tutte le attività hanno registrato un’elevata partecipazione e un forte coinvolgimento. Le sessioni pratiche in piscina e su pista hanno favorito un confronto tecnico di alto livello, mentre gli incontri formativi e di dialogo hanno rafforzato la rete internazionale Tri4All.
Particolare apprezzamento è stato espresso per la qualità dell’organizzazione logistica, la disponibilità dello staff e l’efficienza delle strutture utilizzate. Gli obiettivi stabiliti sono stati pienamente conseguiti, confermando la validità del modello di cooperazione adottato e l’efficacia dell’approccio integrato tra formazione e inclusione.
L’esperienza romana ha rappresentato un passo importante per la crescita del progetto Tri4All, contribuendo a rafforzare il legame tra le realtà sportive europee e a promuovere ulteriormente la dimensione educativa e inclusiva dello sport paralimpico.
Foto: Ivan Lambruschini