Gli iridati dell'Ironman Hawaii sono Frederik van Lierde e Mirinda Carfrae, 11 azzurri finisher


foto di Nils Nilsen - da www.ironman.com


Per il 35° anno si è disputato il Mondiale Ironman Hawaii a
Kailua-Kona. La gara ha preso il via sabato 12 ottobre alle 18.30
italiane con il via dei PRO uomini, dopo pochi minuti le PRO donne e
quindi la terza partenza, quella degli Age Group.

Al GoPro Ironman World Championship hanno preso parte oltre 2.000
triatleti proveniente da 52 nazioni e con un'età compresa tra i 18 e
gli 81 anni.

In campo maschile, dopo 6 vittorie di fila di atleti australiani (3
volte Alexander, 2 McCormack e nel 2012 Jacobs), per la terza volta ha
trionfato il Belgio: dopo le due vittorie di Luc Van Lierde (nel 1996
e nel 1999), è toccato a Frederik van Lierde salire sul trono.

Non c'è parentela tra i due, ma il filo è direttissimo, dato che Luc è
l'allenatore di Fred e l'ha preparato al meglio per dare l'assalto
alla corona d'alloro.

Il primo colpo di scena c'è stato ancora prima del via, con il forfait
per un infortunio di Andy Potts, il nuotatore più forte del circuito
Ironman.

C'è un gruppo nutrito di triatleti che esce dall'acqua in 51 minuti e
spicci, con tutti i più attesi protagonisti in fila indiana che
corrono verso la prima transizione. In sella, ben presto prende la
testa l'americano Andrew Starykowicz.

Lo statunitense nel 2012 in Florida ha ottenuto la migliore
prestazione di sempre in un Ironman nella sezione bike, chiudendo in 4
ore e 4 minuti. Spinge forte e mette in difficoltà tutti i suoi
inseguitori.

Tra i quali si mettono in mostra l'attesissimo campione del mondo
Ironman 70.3, Sebastian Kienle, e Luke McKenzie. Ed è proprio
l'australiano a farsi sotto e riprendere Starykowicz, con il tedesco
più indietro.

Starykowicz è il primo ad arrivare alla T2 e chiude i suoi 180K in
4:21:50; non c'è nuovo record (che continua ad appartenere a Normann
Stadler, 4:18:23 nel 2006), ma comunque la sua prova è da
incorniciare: 4:21:50. Anche se di fatto la sua gara finisce prima
della maratona. Per lui i 42.2K finali saranno molto lunghi e lo
porteranno a terminare in 21^ posizione.

McKenzie prende subito la testa della gara e continua spedito con il
suo ritmo sostenuto, davvero in una giornata di grazia. Ma la
progressione di Van Lierde è inarrestabile e inevitabilmente arriva il
momento del sorpasso.

Fino all'arrivo gioioso al traguardo, con braccia al cielo e la
chiusura nel tempo di 8 ore, 12 minuti e 29 secondi.

Medaglia d'argento per McKenzie, mentre il bronzo è difeso con i denti
da Kienle che tiene giù dal podio il sudafricano James Cunnama.
Notevole la rimonta a piedi anche del primo statunitense al traguardo,
Tim O'Donnell.

Altrettanto bella è stata la prova di Ivan Rana, all'esordio a Kona e
da pochi mesi dedito alle distanze lunghe, lui che è stato un grande
campione del circuito ITU di triathlon olimpico, che l'ha portato a
concludere alle spalle di O'Donnell, al sesto posto, con la seconda
miglior maratona di giornata: 2:47:54.

A seguire, Tyler Butterfield delle Bermuda; l'altro belga Bart
Aernouts, autore di un grande 2:44:03 nei 42.2K finali, la migliore
maratona di giornata; i due tedeschi Timo Bracht e Faris Al-Sultan che
ci sono sempre nelle posizioni di vertice.

Lo spagnolo Eneko Llanos, uno dei favoriti della vigilia, ha chiuso
"solo" all'11° posto, mentre ancora più lontano si è piazzato il 3
volte Ironman World Champ: l'australiano ha chiuso al 23° posto.

Da segnalare due prove maiuscole di Age Grou: il sudafricano Kyle
Buckingham è stato il primo degli M30-34 terminando 16° assoluto con
il crono di 08:37:26; il tedesco Christian Mueller ha vinto invece la
categoria M40-44, impiegando quattro minuti in più.

Purtroppo fermata dal cuf off la mitica e leggendaria Sister Madonna
Buder, mentre invece al traguardo sono arrivati tra gli altri, una
triatleta di 77 anni, statunitense, Harriet Anderson; e un giapponese
ottantenne, Hiromu Inada, che ha vinto la sua personale sfida.

Anche Gordon Ramsay si è tolto la soddisfazione di terminare la prova:
ha nuotato in 1:21:20, pedalato in 6:35:54 e correre per 5:48:31 prima
di poter tagliare il traguado in 14 ore, 4 minuti e 48 secondi.

La gara femminile ha salutato il trionfo dell'australiana Mirinda
Carfrae, al suo secondo successo dopo quello ottenuto nel 2010.
All'epoca era allenata da una grande campionessa della distanza
olimpica, la statunitense Siri Lindley. Dopo due anni, Lindley è
tornata a seguire Mirinda ed è arrivato il secondo alloro.

Carfrae è uscita a 4' dalle battistrada dai 3.8K in acqua  e ha perso
altri 3' nei 180K in bici. Ma la sua maratona è stata semplicemente
eccezionale: ha fatto segnare il nuovo record, che deteneva lei stessa
(2011, 2:52:09), correndo i 42.2K in 2:50:38, ovvero il terzo tempo
assoluto di giornata, dietro solo a quello di Aernouts (2:44:03) e
Rana (2:47:54) e migliore anche di Van Lierde.

Ha così sopravanzato e staccato la sua diretta avversaria, la
britannica Rachel Joyce, e ha chiuso facendo segnare anche il nuovo
record della gara, nel tempo totale di 8:52:14, demolendo il
precedente primato che aveva stabilito la britannica Chrissie
Wellington nel 2009 (8:54:02).

Alle sue spalle è giunta Joyce, anche lei capace di andare sotto il
muro delle tre ore: uscita dall'acqua con le più veloci, è rimasta nel
gruppo delle leader anche nei 180K di bici e poi ha mantenuto la testa
della corsa per diversi chilometri in maratona.

A completare il podio, un'altra brit, Liz Blatchford, che ha deciso di
partecipare al Mondiale solo ad agosto e che non si pensava potesse
arrivare a lottare per le primissime posizioni.

Accesa la lotta con l'olandese Yvonne van Vlerken (miglior split bike)
che si è dovuta arrendere e "accontentare" del quarto posto tagliando
il traguardo 59" dopo Blatchford.

Deludente la prova della svizzera Caroline Steffen, che non ha
sferrato l'atteso attacco in bici e che poi in maratona è naufragata,
rischiando anche il rientro di Caitlin Snow: la statunitense ha nella
maratona la sua arma migliore e l'ha fatto vedere anche a Kona, unica
capace di scendere sotto il muro delle 3 ore (2:58:51), seconda
soltanto alla regina Mirinda.

A completare il podio, l'altra statunitense Meredith Kessler, per
tanti chilometri in testa in sella, quindi la danese Michelle
Vesterby, la neozelandese Gina Crawford e la francese Catherine Faux.

Lontanissima la detentrice del titolo Leanda Cave che è arrivata in T2
a ridosso delle più forti, ma che poi non è stata capace di ripetere
l'exploit del 2012 in maratona, corsa in 3:27:38, per un crono totale
di 9:25:07 che le è valso la 13^ posizione.

Da sottolineare invece la prova della grande campionessa rossocrociata
Natascha Badmann: la sei volte vincitrice del titolo iridato a Kona,
all'età di 47 anni ha chiuso la sua prova in 9:27:57, classificandosi
al 15° posto assoluto.

Per quanto riguarda gli italiani, tutti e 11 gli Age Group azzurri al
via sono arrivati a tagliare il traguardo, il più veloce è stato
Franco Prezzi; tra loro, anche una donna, Gabi Winck.

(Dario Nardone)

ELENCO COMPLETO, LE FOTO E IL RACCONTO GARA ITALIANI
http://www.fcz.it/2013/10/ironman-hawaii-gli-11-finisher-azzurri/

LIVE DELLA GARA MINUTO PER MINUTO
http://www.fcz.it/category/live

TOPIC SUL FORUM FCZ
http://www.fcz.it/forum/6/kona-2013/msg404075/?topicseen#new

VIDEO IRONMAN HAWAII PRO
http://www.youtube.com/watch?v=in_YkJQAOoM

FOTOGALLERY
http://www.ironman.com/media/triathlon-photos.aspx#axzz2hi2AlcHh

CLASSIFICA Ironman Hawaii TOP30
http://www.fcz.it/2013/10/12-10-13-ironman-hawaii-top30/

CLASSIFICA Ironman Hawaii ITALIANI
http://www.fcz.it/2013/10/12-10-13-ironman-hawaii-italiani/

CLASSIFICA Ironman Hawaii TOP5 AGE GROUP
http://www.fcz.it/2013/10/12-10-13-ironman-hawaii-top5-age-group/