Lunghe distanze, Bucci: “Soddisfatti e motivati. Barnaby al Top”

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Una serie di approfondimenti doverosi. Sono quelli che, da oggi, la Federazione Italiana Triathlon intende realizzare analizzando, con i tecnici di riferimento, quanto fatto negli specifici settori di attività. Il primo, a raccontare l'anno che volge al termine, è Alberto Bucci, Coordinatore per le medie e lunghe distanze.

“Questo – dice Bucci, che nel lavoro che svolge viene coadiuvato dal tecnico Diego Pozzatti – è stato il mio primo anno di collaborazione con la Federazione, con la quale abbiamo impostato un lavoro volto a cercare di coinvolgere più atleti nelle lunghe distanze”.

Gli obiettivi
Con una serie di obiettivi da raggiungere: “Certamente sì e tra questi c'era quello di iniziare a far conoscere un possibile percorso alternativo agli atleti che non fossero sufficientemente prestativi per quello Olimpico, ma anche impostare un'attività di squadra nazionale oltre alla partecipazione ai Campionati mondiali ed europei e mondiali di WorldTriathlon. Altri target previsti erano quelli di valorizzare e incrementare la partecipazione alle gare del calendario FITri sulla distanza 70.3; approfondire la conoscenza del mondo PRO dei circuiti Ironman e Challenge; avviare un dialogo ed uno scambio informazioni con i tecnici personali degli atleti via via convocati per le varie attività”.

Nel corso del 2022, spiega ancora Bucci, “abbiamo organizzato un raduno di alcuni giorni con una decina di atleti, abbiamo partecipato come squadra nazionale sia ai Mondiali che agli Europei W.T. ed anche a due manifestazioni dei circuiti Ironman e Challenge. Nelle varie iniziative sono stati coinvolti complessivamente una quindicina di atleti che hanno risposto con entusiasmo e determinazione”.

I risultati
Riguardo ai risultati, il Coordinatore federale per le medie e lunghe distanze si ritiene “abbastanza soddisfatto, nel corso di questo anno di attività sicuramente il lavoro fatto ha dato buoni riscontri. Basta pensare alla prestazione di Gregory Barnaby (707 Team Minini) all'Ironman di Israele, dove ha conquistato un eccellente terzo posto, stabilendo il nuovo primato italiano e entrando nella storia come primo atleta italiano a scendere sotto le 8 ore su distanza Ironman”.

Ma Alberto Bucci dice anche che “molti altri sono stati i buoni risultati agonistici ottenuti dagli atleti in varie competizioni in giro per il mondo. Per quanto riguarda le manifestazioni W.T. direi che il quarto posto al Mondiale di Samorin ottenuto sempre da Gregory Barnaby sia da evidenziare come il quinto posto dell'esordiente Matteo Montanari agli Europei M.D. di Bilbao. Per le gare dei circuiti privati Ironman e Challege ci sono stati svariati ottimi risultati sia in campo maschile che in campo femminile e le graduatorie internazionali lo dimostrano”.

Il futuro
Per il prossimo anno, spiega ancora Bucci, “credo che la prospettiva realistica sia quella di puntare in primis a dare continuità a ciò che abbiamo impostato per questa stagione appena terminata e quindi dare solide basi di continuità. In seconda battuta, puntare a migliorare i piazzamenti ottenuti quest'anno ai mondiali che fra l'altro per il 2023 torneranno ad essere su distanza lunga 3-120-30 chilometri”.

Immagini qualche variazione nei metodi di lavoro e di programmazione per il 2023? “Per il nostro movimento non credo vi saranno particolari cambiamenti se non quelli legati alla distribuzione delle date delle due competizioni per noi importanti Mondiali e Europei. Per il mondo lunghe distanze a livello internazionale, invece, sicuramente si verificheranno delle dinamiche particolari, legate alla partecipazione di alcuni atleti Top che immagino dovranno concentrarsi maggiormente sul percorso Olimpico. Quindi da una parte alcuni atleti abbandoneranno momentaneamente il mondo L.D. ma al contempo credo che ci sarà comunque un incremento nel numero complessivo di atleti PRO che parteciperanno alle gare dei circuiti Ironman e Challenge”.

Ci sono progetti particolari sui quali state lavorando? “In ambito federale – spiega Alberto Bucci – al fine di aumentare i numeri degli atleti che si cimentano con le gare senza scia, e quindi incrementare i numeri degli atleti categorie S1 e S2 che poi possano gareggiare sulla distanza 70.3, si sta valutando la possibilità di realizzare un circuito di 6/7 gare senza scia che ne contenga un paio di gare su distanza sprint e distanza olimpica oltre che 70.3. Altra cosa su cui stiamo lavorando riguarda la possibilità di fare qualche raduno collegiale per aiutare gli atleti a lavorare in gruppo e in condizioni climatiche favorevoli”.

Greg Barnaby: "Ora il Full"
Dopo la "grande emozione, perché la speranza di far bene c'era, ma poi devi tradurre le aspettative in fatti concreti" (lui la definisce così) rappresentata dal terzo posto conquistato in Israele, Gregory Barnaby guarda già avanti e spiega che "il mio obiettivo principale, nel 2023, è quello di far bene nel Mondiale Full Distance, oltre che ovviamente andare a caccia di altri risultati di prestigio nei 70.3, anche se con il mio allenatore non abbiamo ancora stilato un programma di preparazione dettagliato, in  quanto il calendario internazionale è per il momento in fase di definizione. Naturalmente, però - conclude - prenderò parte anche qualche gara in Italia su distanze più brevi".

Barnaby