Olimpiadi di Londra, risultati internazionali, successi, sorprese e tanto altro....ce li racconta il CT Contin


Ad una settimana dalla conclusione del circuito di World Championship Series abbiamo rivolto alcune domande al CT del Triathlon Olimpico Sergio Contin, sul punto della situazione delle qualificazioni olimpiche per l'Italia e su quelli che sono i 'punti di forza' e la crescita del settore.

A che punto siamo del percorso che ci conduce alle prossime Olimpiadi di Londra? Manca un anno, ultimo anno utile per le qualificazioni e che conclude il lungo quadriennio 2009/2012:

"La stagione agonistica 2011 è agli sgoccioli, con le ultime gare di coppa del mondo che si disputeranno in autunno metteremo infatti, definitivamente, in archivio un capitolo agonistico che ritengo molto soddisfacente.

Il mio cammino del tutto personale da tecnico della nazionale olimpica è iniziato nel dicembre 2008 con un gruppo di ragazzi volenterosi, più o meno dotati, alcuni più esperti di altri, ma sostanzialmente "cenerentole" in un panorama internazionale da capogiro; i più promettenti tra loro, frequentavano la Scuola di Alta Specializzazione federale all'Acqua Acetosa, erano degli "studenti", magari con velleità nella categoria cadetta, ma ancora moto lontani dal poter solo immaginare di appartenere al mondo elite.

A meno di tre anni di distanza, dopo le opportune e inevitabili 'scremature', ritroviamo un gruppo di atleti di livello internazionale, capitanati da due/ tre atleti di grande spessore, alcuni dei quali sono proprio quegli "studenti" che pochi anni fa tenevano il " triathlon in cartella", appunto nell'ambito della Scuola di Alta Specializzazione diretta da Mario Miglio , che è il sostanziale ed indispensabile livello di sviluppo ed affinamento della realtà tecnica per la crescita del triathlon, unitamente al settore Progetto Talento coordinato da Andrea Gabba che ne è parte integrante e complementare.

Oggi troviamo l'azzurro Alessandro Fabian al 30° posto nella graduatoria simulata per le olimpiadi 2012 - ossia 20° nel rank di World Championship Series della stagione 2011 - e ben due atlete, Anna Mazzetti al 40° e Alice Betto al 45°, brava quest'ultima a recuperare il tempo perduto rispetto alle colleghe, dovendo fare i conti con un esordio nel mondo del triathlon 'recente' e una serie di infortuni che hanno minato seriamente il suo percorso.

Quindi tre atleti in qualificazione olimpica ... ma io cerco di andare oltre !

Dietro a loro, altri atleti in ballo non solo ed esclusivamente per questo prestigioso obiettivo, ma anche per altri ugualmente stimolanti. Si tratta di individualità sulle quali mi sento ancora di investire, di impegnare tempo e risorse.

Non dobbiamo dimenticare infatti che gli obiettivi federali sono molteplici, non solo la qualificata partecipazione ai Giochi Olimpici, ma anche i titoli continentali e mondiali elite e under 23.

Nel 2011 abbiamo dimostrato il nostro impegno in questo senso: due bronzi Elite all'Europeo assoluto di Pontevedra con la straordinaria Anna Mazzetti e la completa e competitiva squadra che ho messo in campo, formata da Mazzetti-Fabian-Bonin-Hofer, senza tralasciare il prestigioso quinto posto di Alessandro Fabian nell'individuale ed il suo altrettanto qualificato 20° posto nella classifica della Finale di Campionato del Mondo (WCS) a Pechino. Non da meno, anche il secondo posto in Coppa del Mondo di Mazzetti a Tiszaujvarus e poi la distanza sprint, con un Campionato del Mondo su prova unica a Losanna di altissimo livello, dove ritroviamo Anna Mazzetti 11esima ed Alessandro Fabian 13esimo.

Oltre a questi nomi, ne figurano altri, voglio ricordare anche l'ottimo decimo posto al mondiale under 23 della nostra promessa Davide Uccellari, al suo primo anno di categoria! Attenzione infatti va rivolta a questo giovane che esordirà in coppa del mondo il prossimo mese.

Tanta strada abbiamo fatto da quel dicembre 2008, ma siamo tutti consapevoli che bisogna chiedere e pretendere da noi stessi ancora molto. Ho a disposizione un buon potenziale, atleti per la maggior parte molto giovani che posseggono un margine di miglioramento ancora ampio se ben indirizzati, impostati, costruiti in maniera intelligente e competente.

La frequentazione dei campi di gara internazionali, il gomito a gomito con l'altissimo livello, il confronto atletico ma anche tecnico-metodologico con le diverse realtà straniere , ci sta facendo crescere rapidamente.

Invidiabile la presenza prepotente del gruppo inglese a tutti i livelli, giovanile ed elite, apprezzabile la presenza soprattutto femminile australiana , le individualità maschili della Spagna e della Russia, ma oggi mi sento di poter affermare che anche la rappresentanza azzurra a questi livelli si sta facendo sentire, siamo riconosciuti e riconoscibili, sul campo di gara siamo spesso tra i protagonisti.

La Gran Finale di Pechino offre letture importanti di tempi e piazzamenti, quali i dati più significativi per i nostri azzurri di triathlon olimpico che hanno preso parte alle gare in Cina?

"La Finale WCS di Pechino ha evidenziato ancora una volta il protagonismo di Alessandro Fabian: due prime frazioni mondiali e soprattutto una terza frazione in crescita. Nel 2011 abbiamo lavorato molto sul rafforzamento del ciclismo e sulla performance podistica ponendo attenzione sia sugli aspetti tecnici che sulle idee metodologiche; i risultati ottenuti evidenziano una riduzione media di almeno 1'00''/1'10'' al 10.000, circa 6''/ 7''/Km.

A Pechino Fabian ha confermato il netto miglioramento che in verità già dal mese di giugno si era evidenziato, correndo un 10.000 così impegnativo per tipologia di percorsi ( ciclismo - corsa ) in 31'12'': ha chiuso 17° a 3'' dalla 15° posizione.

Allo stesso modo Alice Betto ci ha regalato una grande emozione, un 15° posto importantissimo e per di più al suo debutto in una finale mondiale. Ha mostrato tutto il suo potenziale e l'ulteriore margine di miglioramento in vista della stagione 2012.

Con Pechino per lei si sono definitivamente aperte le porte per la qualificazione olimpica; ora ci aspetta l'impegnativo compito non solo di consolidare ma anche di migliorare la sua posizione.

Peccato invece per Anna Mazzetti, una performance in Cina, guastata da una difficile e opaca prima frazione; per tutto il resto della gara ha dimostrato una grande condizione, In particolare nella corsa con un superlativo tempo di 35'21'', uno dei migliori parziali.

Deve necessariamente costruire un nuoto che offra maggiori garanzie e sicurezze, ma fuori dall'acqua , soprattutto nell'ultima frazione , poche riescono a reggere il confronto.

Per Charlotte Bonin, è indispensabile lavorare ancora molto nella corsa: ha un approccio "aggressivo e combattente" al confronto e le sue capacità nei primi 2/3 di gara sono indubbie e sempre evidenti; certo non può essere competitiva al fine del raggiungimento dei nostri ambiziosi e massimi obiettivi, se non migliora in modo forte la frazione podistica.

Infine la categoria 'cadetta': 3 atleti nei primi 20, 10° Davide Uccellari, 17° Luca Facchinetti, 20° Giulio Molinari, quest'ultimo con l'incarico specifico di aiutare fin dalla prima frazione il compagno di squadra Uccellari.

La strategia era scritta, preparata a tavolino e provata sul campo nell'ultimo collegiale; Molinari ha speso molto nella frazione ciclistica per cercare di riportare più volte nelle posizioni di testa il compagno che negli ultimi due giri rimaneva leggermente sfilato nella coda del primo gruppo. Davide ha probabilmente pagato lo sforzo di una prima frazione a nuoto molto buona ma probabilmente poco economica e di una frazione ciclistica molto selettiva; non ha corso così ai suoi massimi livelli ma è riuscito a conquistare comunque un buonissimo 10° posto. Bene anche Luca Facchinetti che ha condotto una gara accorta, senza errori e sbavature, ora il suo compito e trovare ritmi nella corsa che possano renderlo competitivo nella categoria superiore con la quale nel 2012 si dovrà confrontare.

Una considerazione particolare va rivolta a Giulio Molinari, al quale ho chiesto un sacrificio per una 'giusta causa', un aiuto stretto, concreto nei confronti e del compagno Uccellari e alla quale ha risposto con grande disponibilità e spirito costruttivo, comunque buono il suo risultato finale.

In questo percorso, parlando non solo della Finale ma dell'intero circuito di WCS, vorrei approfittare di questo spazio per rivolgere i miei ringraziamenti a coloro che l'hanno vissuto al mio fianco, a partire proprio dai protagonisti, ossia gli atleti, che non si sono mai tirati indietro ai sacrifici richiesti, che non si sono mai risparmiati, che hanno creduto e vissuto ogni passaggio nella maniera migliore e da veri professionisti. Oltre a loro, i miei ringraziamenti alla federazione che mi ha fatto lavorare e prosegue a farlo, con piena fiducia e serenità, ai singoli allenatori societari degli atleti ai quali chiedo ancora e sempre di mantenere vivo l'obiettivo che ci accomuna, al mio staff, primi fra tutti, il mio vice, Luigi Filipponi - tecnico che oltre alla sua qualificata preparazione ed esperienza di alto livello, mette a disposizione di tutti le sue preziose ed insostituibili qualità umane - e a Leonardo Beggio, entrambi impegnati a 360° nell'obiettivo mondiale. Oltre a loro, mi fa piacere citare e ricordare anche il prezioso apporto dato da Simone Biava e Roberto Petroni nelle impegnative trasferte internazionali e infine il settore sanitario con i medici Antonio Ganfelici e Alessandro Bomprezzi, i fisioterapisti Massimo Gnata e Alessia Rollo, sempre vicini ad ogni richiesta, così come l'ing. Alessandro Bottoni a capo del nostro gruppo per la continua ricerca scientifica sull'alto livello internazionale che da anni stiamo portando avanti.

- Ancora due mesi e poi si chiude la stagione, quali sono i prossimi appuntamenti?

Dal giorno dopo Pechino la testa era già sulle prossime competizioni valide per la qualificazione olimpica e sul campionato europeo under 23 di fine ottobre.

Tutti gli atleti, anche coloro che ricoprono una posizione sufficientemente "tranquilla" gareggeranno in questi campi di gara: Huatulco e Tongyeong, saranno i prossimi appuntamenti , rispettivamente il 9 e il 16 di ottobre e, successivamente, per gli under 23 il 29 ottobre a Eilat. Tutto ciò passando attraverso un momento agonistico nazionale che diventerà utile momento di sintesi .

Il campionato italiano sprint individuale e a squadre in svolgimento a Rimini il 1° e 2 ottobre, infatti, sarà un' interessante vetrina per evidenziare la stato di forma di questi atleti e magari anche per mettere in evidenza altri competitors più o meno emergenti .

Appuntamento quindi al primo week end di ottobre a Rimini, il TRI Week Fest."

- Guardando indietro, a tutti questi mesi di gare e collegiali, ci sono emozioni positive e/o negative predominanti che ricordi?

"Se mi giro e guardo indietro rievocando questa lunga stagione 2011, ritrovo molte emozioni e anche qualche momento di difficoltà. Non posso negare che il periodo australiano tra marzo e aprile mi ha messo e ci ha messo in crisi! lo ricordo come un periodo duro, due competizioni molto selettive, i primi veri confronti del 2011 con il mondo elite sono stati una vera e propria sofferenza. La nostra condizione non poteva di certo essere al top, venivamo da una fase invernale di costruzione mentre molti dei nostri avversari erano già " in palla". In termini di classifica abbiamo portato a casa dei risultati modesti ed è stata messa a dura prova la nostra capacità di sopportazione emotiva prendendo anche degli "schiaffi pesanti ", ma oggi sono convinto che questi schiaffi ci sono serviti e che facevano parte 'del gioco'.

Abbiamo preso le misure, abbiamo capito quelle che erano in quel momento le nostre difficoltà, le nostre lacune, siamo tornati a casa e ci siamo messi a lavorare con cognizione di causa e consapevolezza..... e siamo stati ripagati.

Le emozioni più belle invece che mi restano dentro sono quelle vissute a Pontevedra nell'Europeo elite: il bronzo di Anna Mazzetti e quello della squadra azzurra sono stati per me due momenti storici ed indelebili ed altrettanto emozionante è stato il quinto posto di Alessandro Fabian con quella terza frazione di corsa, affrontata in progressione , sempre in rimonta a conquistare, posizione su posizione, il quinto posto, un quinto posto che rappresenta un risultato mai ottenuto fino ad allora e che ci ha ripagato, con gli interessi, degli 'schiaffi' australiani.