Ironman, Elisabetta Villa seconda di categoria al World Championship

Quella del Team Italia Age Group, in occasione dell'lronman World Championship che si è svolto sabato 7 maggio a St. George (Utah, USA), non era una pattuglia, ma un autentico plotone, forte di 30 componenti (27 dei quali hanno portato a termine la prova) e capitanato dalla vice presidente della Federazione, Elisabetta Villa. E proprio lei, alla fine, ha ottenuto il risultato migliore.

Elisabetta Villa, infatti, ha conquistato il secondo posto nella categoria 50-54, alle spalle della statunitense Beni Gras-Thompson, ed il 23simo assoluto. Da segnalare, per gli altri italiani in gara, il 18simo posto (45-49) di Matteo Sclosa, la 19sima posizione di Barbara Briziarelli (45-49) ed Antonio Bussolati (55-59) ed il 23simo posto di Jacopo Bruschi (25-29).

A giungere sul traguardo, poi, sono stati Massimo Leonardi (28simo 40-44), Alberto Fazi (66 55-59), Alessio Grillini (70 40-44), Siro Zanetti (77 45-49), Simone Vidotto (84 30-34), Paolo Mevio (92 55-59), Diego De Nicola (94 35-39), Andrea Rubio (99 45-49), Nick Busca (102 35-39), Davide Merlin (121 45-49), Umberto Mancini (140 30-34), Mirko Laudadio (146 35-39), Franco Ganesio (177 50-54), Stefano Matalucci (185 45-49), Vito Tagliente (201 45-49), Paolo Barbera (224 45-49), Ruggero Baldo (240 45-49), Alessio Orsini (253 40-44), Luca Fasoli (266 50-54), Stefano Angelini (288 45-49) e Cristian Palmiere (289 50-54).

Ad aggiudicarsi questa edizione dell'lronman World Championship, 938 giorni dopo l’ultimo svolto ed il primo a non essere organizzato alle Hawaii, sono stati il norvegese Kristian Blummenfelt (davanti al canadese Lionel Sanders ed al neozelandese Braden Currie) tra gli uomini e la svizzera Daniela Ryf (che ha avuto la meglio sulla britannica Kat Matthews e sulla tedesca Anne Haug) tra le donne.

Soddisfatta, ma con un pizzico di rammarico, Elisabetta Villa: “Il mio obiettivo, alla partenza, era quello di salire sul podio e quindi sono felice di averlo centrato – racconta – ma le condizioni climatiche non mi hanno permesso di sfruttare al meglio quelle fisiche, ottimali, con le quali mi sono presentata allo start grazie ad una preparazione accurata. Sapevo, infatti, che la gara sarebbe stata dura, ma le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare, soprattutto a causa del clima, sono andate ben oltre le previsioni, tanto che oltre il 21% dei partecipanti non è arrivato al traguardo. Il tratto più delicato è stato, forse, quello finale della prova in bici, una salita molto ripida dopo 156 chilometri, mentre all'inizio della fase di corsa, anch'essa in salita, ho preferito dosare le energie per evitare di saltare”. Ma la vice presidente federale si dice anche "molto contenta per il risultato complessivo della delegazione italiana, che ha portato a casa 4 slot per il mondiale a Kona di ottobre 2022 e per il fatto che questa trasferta oltre Oceano ha determinato la possibilità di creare momenti di aggregazione decisivi per creare uno vero spirito di squadra nel Team Italia Age Group".

Caterina Vacchi, presidentessa della Commissione Age Group, dal canto suo spiega che “tornare a guardare un Ironman World Championship anche se in una cornice tutta nuova, è un grande segnale di ritorno alla normalità che ci riempie di entusiasmo. La delegazione italiana riporta la testimonianza di una gara molto dura, ma i risultati sono comunque straordinari. La Federazione attraverso la Commissione Age group è stata presente con attività di aggregazione sia prima che dopo la gara. La volontà della Fitri e della Commissione Age Group è quella di costruire un rapporto solido con IRONMAN, così come con altri circuiti privati, che preveda attività di scambio e supporto per tutti in nostri atleti impegnati nelle gare del famoso marchio”.

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