Da Caorle una certezza: cresce il movimento giovanile

Le vittorie ed i piazzamenti di prestigio aiutano, non c'è dubbio. Ma quello che è emerso dall'Europe Triathlon Cup di Caorle (tre ori ed un argento, per dire) è stato anche altro. Molto altro. Perché nello scorso fine settimana si è avuta la conferma di quanto importante sia una programmazione attenta ed il giusto supporto ad un gruppo di atleti sui quali si è deciso di “investire” in termini di strategia di crescita.

Ed al riguardo sono importanti le considerazioni di due dei tecnici che stanno lavorando per la crescita del triathlon giovanile a livello nazionale. Dalle loro parole, infatti, emerge con chiarezza quale sia il progetto di fondo della Federazione.

Alberto Casadei, Direttore tecnico federale per il settore giovanile (a sinistra nella foto), si dice infatti “felice per i risultati che i ragazzi hanno ottenuto, ma anche per l'impegno, la determinazione e lo spirito di gruppo che hanno mostrato, in gara e non solo”.

Perché, spiega Casadei, “la partecipazione all'Europe Triathlon Cup di Caorle faceva parte di quel percorso di crescita e di acquisizione di esperienza che per la Federazione è il primo degli obiettivi da perseguire”.

Certo è che i risultati aiutano: “Ovviamente sì – dice il Direttore tecnico federale per il settore giovanile – e possono aiutarci anche a centrare un altro dei nostri target, quello della crescita del numero dei giovani praticanti. Gli eventi italiani e le prestazioni dei nostri portacolori sono certamente importanti a questo proposito e il folto gruppo di partecipanti a quello di Caorle ci incoraggia a proseguire sulla strada intrapresa”.

Alberto Casadei, però, non cede alle lusinghe del compiacimento, perché “è certamente troppo presto, in quanto siamo solo all'inizio di percorso. I segnali sono incoraggianti e questo è decisamente importante, soprattutto perché conferma che la strategia della Federazione, che è quella di lavorare su tutti i giovani atleti e non concentrarsi solo su alcuni di loro, sta dando dei frutti e ci stimola a perseguirla con convinzione”.

Sulla stessa lunghezza d'onda Andrea Gabba, Responsabile del programma Sviluppo Italia (a destra nella foto): “Gli Under 23 – spiega – hanno mostrato buona personalità e capacità di stare in gara. Le premesse per la stagione, insomma, sono buone e questo ora permetterà a noi tecnici federali ed a quelli personali degli atleti di proseguire con serenità in quel rapporto di collaborazione avviato e che sta dando buoni frutti”.

I giovani azzurri, insomma, secondo Gabba “stanno traendo beneficio dall'intenso lavoro fatto in inverno, con i raduni organizzati dalla Federazione, ai quali hanno preso parte anche gli stessi tecnici personali degli atleti, e l'analisi dei dati elaborati dal Centro Studi”, perché, chiarisce il Responsabile del programma Sviluppo Italia, “il nostro ruolo è paragonabile a quello dei gestori delle risorse umane, con lo scopo di mettere tutti i componenti del movimento nelle condizioni ottimali per rendere al meglio”.

Ora lo sguardo è rivolto ai prossimi impegni, internazionali e nazionali: “La stagione si avvia verso la sua fase più impegnativa e delicata – conclude Andrea Gabba – ma il nostro metodo non cambia: lavoriamo per una crescita graduale ed omogenea degli atleti e, nel complesso, dell'intera struttura tecnica. Il triathlon giovanile è in crescita evidente e noi siamo ottimisti”.

Foto: FITRI Media - Tiziano Ballabio