Settore giovanile: le proposte per l'attività nei mesi estivi

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In vista della possibile ripresa dell'attività agonistica nel mese di settembre, lo staff del settore giovanile coordinato da Alessandro Bottoni ha messo a punto una serie di attività per il periodo estivo. Proprio con il nostro Direttore Tecnico Giovanile, andiamo ad inquadrare il periodo attuale, le prospettive future e ad esaminare i dettagli delle attività proposte.

Come ha reagito il movimento giovanile alla fase di emergenza?
"La fase trascorsa dell’emergenza è stata caratterizzata inizialmente dall’impossibilità di svolgere attività di allenamento all’aperto, ad esclusione delle poche attività individuali concesse successivamente. Per i giovani questo si è tradotto nell’arresto forzato del processo di sviluppo e soprattutto nell’impossibilità di continuare ad avere relazioni dirette con gli amici, i compagni di allenamento e il tecnico. I programmi di coinvolgimento dei giovani a tutti i livelli sono stati quindi svolti interamente attraverso incontri online, nelle tante ore di confronto e aggiornamento per i tecnici e nelle innumerevoli attività proposte agli atleti dal livello territoriale a quello nazionale. Devo dire che tutti i nostri tecnici giovanili sono stati eccezionali e hanno fatto di tutto per tenere i giovani coinvolti e ancora più bravi sono stati i nostri ragazzi nel restare agganciati alle attività e nel coinvolgere i compagni più in difficoltà. Non va dimenticato poi che tutto è stato possibile grazie a un grande impegno delle famiglie e dei genitori, che oltre a dover sostenere l’attività didattica dei figli non hanno trascurato quella sportiva. Ovviamente dopo un periodo così esteso nelle mura domestiche e di relazioni molto limitate, dopo una quantità enorme di ore davanti al computer, tutti i giovani hanno avuto nella fase seguente un bisogno impellente di tuffarsi nuovamente a pieno nelle attività e di obiettivi concreti da raggiungere".

Come sono strutturate le attività nel prossimo futuro?
"I giovani hanno fondamentalmente bisogno di potersi allenare e di poter gareggiare. Al momento questo è possibile solo parzialmente e siamo stati costretti a strutturare delle attività di coinvolgimento e obiettivi alternativi. Finché non si tornerà a gareggiare normalmente sono state create diverse proposte che partiranno contemporaneamente nelle prossime settimane. Le attività proposte sono in grado di incontrare diverse esigenze, da quelle dei giovani che non hanno avuto possibilità di mantenere un adeguato livello di allenamento per arrivare a quelle dei più orientati agli aspetti agonistici, che aspettano immediate occasioni di confronto in attesa del ritorno delle gare".

Quali sono le proposte di coinvolgimento?
"Il primo livello di coinvolgimento su base locale è quello dei camp ad accesso libero che i referenti giovanili possono promuovere sul territorio attraverso sessioni coinvolgenti ad accesso libero ed orientate ad un aspetto tecnico da approfondire. Il focus sarà scelto in modo opportuno per raggiungere gli obiettivi principali del periodo per queste iniziative, ovvero favorire la motivazione e il nuovo coinvolgimento nelle attività del triathlon per i giovani e giovanissimi rimasti a digiuno per lungo tempo.
Il secondo livello di coinvolgimento è quello dei Triathlon Challenges, rivolti sia agli atleti da incoraggiare e motivare nella ripartenza, sia a quelli che necessitano di occasioni coinvolgenti di confronto. E’ costituito da sessioni dedicate allo sviluppo degli aspetti tecnici del triathlon attraverso la proposta di sfidanti circuiti tecnici su formato standard, da svolgere nel minor tempo possibile e limitando al massimo gli errori. La proposta è strutturata in varie fasi, da quella di base a livello societario fino alle fasi finali regionali dove accedono i migliori delle fasi precedenti.
Il terzo livello di coinvolgimento su base nazionale è quello dei Time Trials, rivolto a tutti i giovani che hanno mantenuto una buona condizione fisica o che necessitano di occasioni di coinvolgimento più orientate alla competizione, prima che ci sia nuovamente la possibilità di gareggiare. La proposta è basata su varie fasi, parte da prove ridotte svolte all’interno delle Società e, passando per prove regionali e interregionali, arriva a collegarsi ad un progetto europeo e appoggiato dall’ETU, nel quale tutti i giovani europei potranno confrontarsi su una piattaforma comune basata sulle nostre PSN.
Infine, sono appena stati lanciati i Pan European Challenges Series, un altro progetto internazionale di coinvolgimento a livello di base condiviso in ambito europeo e costituito da sfide settimanali su un format specifico. Il progetto è strutturato su diversi step gradualmente crescenti nell’impegno fino al format richiesto dalle PSN della proposta precedente".

Quali attività scegliere?
"Le varie attività assolvono ad esigenze diverse a seconda del livello degli atleti coinvolti, del loro stato di preparazione dopo il periodo di chiusura, delle caratteristiche del territorio e della programmazione verso il periodo di gare. Per cui come al solito il tecnico ha un ruolo fondamentale sia nel definire l’attività più idonea per i giovani seguiti che nel condividere in modo chiaro con loro gli obiettivi per ogni attività".

Qual è a situazione degli altri paesi europei e come si prospetta l’attività internazionale?
"Settimanalmente, svolgo riunioni con i responsabili giovanili delle altre nazioni europee, dove sono state condivise problematiche e possibili strategie per i giovani. Le ultime due proposte sono frutto appunto di queste riunioni e la proposta di esportare le nostre PSN è stata subito accolta con entusiasmo, da mantenere anche in futuro come utile riferimento in ambito europeo per tecnici e atleti. La situazione in Europa è molto differente nei diversi paesi e in continua evoluzione. Molti altri paesi sono nelle stesse nostre condizioni e alcuni anche peggio di noi, sono convinto ad ogni modo che noi riusciamo a adattarci meglio alle difficoltà organizzative. Riusciamo a completare con la passione, il senso comune e la responsabilità morale le carenze strutturali dello sport per i giovani e il basso livello di riconoscimento economico e sociale dei tecnici giovanili di base rispetto ai colleghi stranieri, problema comune a quasi tutte le discipline sportive e supportato da una povera cultura per lo sport. Questo ci aiuta nelle fasi di crisi rispetto agli altri ma allo stesso tempo ci ricorda quanto dobbiamo ancora crescere. A livello internazionale il calendario ripartirà per i giovani con le prime Etu Cup da metà agosto e soprattutto con la rassegna continentale di Tartu. Oltre alle eventuali problematiche di partecipazione i paesi si trovano in difficoltà sul processo di selezione, non essendoci gare precedenti la selezione dovrà essere per forza di cose discrezionale e basata principalmente sull’attività agonistica dello scorso anno, considerando però che a livello giovanile in un anno possono cambiare in bene o in male tante cose".

Quando potranno tornare a gareggiare tutti i nostri giovani?
"Dal primo weekend di settembre fino ai primi di ottobre sono in programma i campionati giovanili nazionali principali, che speriamo di riuscire a realizzare nel format classico o, in alternativa, nei formati che rispettano i protocolli in vigore in quel periodo, nel caso la fase di emergenza dovesse perdurare. Al momento sono possibili gare con format conformi al protocollo gare da rispettare, in grado comunque di dare alla maggior parte dei giovani un’opportunità di confronto e obiettivi a breve termine, nella tutela della loro sicurezza e di tutte le figure impegnate nell’evento. Su questi format i primi eventi rivolti ai giovani sono già previsti per le prossime settimane grazie all’importante sforzo di alcune Società, sarebbe eccezionale nei mesi di luglio e agosto poter avere altre gare giovanili a livello locale, regionale e interregionale. Ad integrazione delle gare, o in sostituzione ad esse quando non possibili, sono state strutturate tutte le proposte di coinvolgimento, in modo da continuare a mantenere i giovani coinvolti e motivati, non togliergli l’opportunità di confrontarsi e avere degli obiettivi anche a breve termine. È fondamentale per loro, che sono in assoluto i più penalizzati da questa emergenza, sia dal punto di vista sportivo che sociale ed è importante anche per le Società che si impegnano e sopravvivono con i settori giovanili".

 

Attività giovanile: note programmatiche

Tabella attività estate 2020