Tra bilanci e voglia di ripartire, il presidente della FITRI Luigi Bianchi analizza la stagione 2020 ormai alle spalle e rilancia in vista dell’annata 2021 che, come noto, culminerà con i Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo 2020.
Siamo alla fine di una stagione davvero difficile: che cosa ci lasciamo alle spalle?
“La scorsa stagione è stata pesantemente mutilata dal Covid-19, una pandemia che ha fermato il mondo intero e ha influito drasticamente su tutte le attività sportive. La stesura di appositi protocolli ha reso possibile lo svolgimento di un buon numero di gare e l’assegnazione dei titoli italiani, seppur con una formula diversa rispetto al consueto. Ripeto spesso che la FITRI è stata la prima Federazione a fermarsi, ma anche la prima a ripartire e questo si deve al grande lavoro svolto dal Consiglio federale e da tutti i nostri operatori. Nell’anno dell’Olimpiade rinviata, siamo riusciti comunque ad organizzare la World Cup di Arzachena, un vero fiore all’occhiello del panorama internazionale che ha visto i migliori atleti del mondo al via e i colori azzurri brillare grazie al podio conquistato da Verena Steinhauser”.
Un anno così critico ha comunque messo in luce degli aspetti positivi?
“Certamente. Il movimento ha retto bene, la stagione è stata dignitosa e la risposta del triathlon italiano è stata davvero positiva. Nel 2020 abbiamo fatto capire quanto è importante lo sport, ma forse i nostri governanti lo hanno compreso meno visto che non ci stanno aiutando molto, soprattutto sulla tematica della chiusura delle piscine. Però noi siamo sopravvissuti e siamo pronti a ripartire: anche se sono arrivati buoni segnali dalla scienza con il vaccino, la ripresa non sarà facile, ma proveremo ad affrontare una stagione 2021 degna del triathlon, a tutti i livelli”.
A proposito, come si prospetta la stagione del rilancio?
“Guardando il calendario, non possiamo che essere positivi. Chiaramente sarà l’anno dei Giochi Olimpici e Paralimpici, poi, oltre al ricchissimo calendario nazionale, in Italia arriveranno i Mondiali di Paratriathlon che dovevano già disputarsi all’Idroscalo di Milano nel 2020, i Campionati Europei di Cross Triathlon e Cross Duathlon in occasione dell’XTERRA Dolomiti Paganella in Trentino, poi vivremo la Europe Triathlon Cup di Caorle con élite e junior e torneremo sulla neve di Asiago con la Winter Triathlon World Cup. Confermata per fine maggio l’attesissima tappa di Coppa del Mondo di Arzachena mentre sul versante Ironman, oltre al weekend dei record di Cervia, ci saranno due nuove prove sulla distanza 70.3 a Venezia Jesolo e in Sardegna al Forte Village oltre al collaudato Challenge Riccione. Come si evince, non ci siamo mai fermati, abbiamo sempre continuato a lavorare e siamo pronti ad affrontare una ricchissima stagione”.
I grandi sforzi compiuti dalla FITRI hanno consentito di tenere unita la comunità del triathlon: quali sono state le manovre cardine adottate per superare il 2020?
“Siamo stati molto incisivi con gli aiuti che abbiamo dato a tutti i settori, a partire dal comparto gare, eliminando la quota relativa alle tasse variabili e distribuendo contributi più ampi agli eventi che assegnavano i titoli. Non sono mancati aiuti consistenti alle società a cui abbiamo assegnato un contributo pari alla quota di affiliazione oltre al rimborso delle quote di tesseramento 2020, e abbiamo proposto numerosi appuntamenti formativi gratuiti per tecnici. Considerevoli anche i contributi che abbiamo predisposto per le società che svolgono attività giovanile, un settore cardine nel nostro movimento che sicuramente ha subito pesantemente le conseguenze dell’emergenza. Insomma, abbiamo iniettato oltre 1 milione di euro nel nostro movimento, uno sforzo davvero ingente, ma reso possibile anche grazie alla buona amministrazione degli ultimi anni. Inoltre, sono già in atto interventi per il futuro: la quota di affiliazione 2021 è ridotta del 50% mentre i tesseramenti per l’anno del rilancio avranno prezzi simbolici”.
Non è mancato l’agonismo: possiamo tracciare un bilancio comunque positivo seppur la stagione italiana sia stata considerevolmente ridotta?
“Le gare italiane dopo la riapertura del calendario sono state ben realizzate, rispettando tutti i paramenti previsti da norme e protocolli e garantendo la sicurezza di atleti e addetti ai lavori. I numeri sono stati importanti malgrado una flessione fisiologica e attesa, visto il contesto di pandemia e di emergenza globale. L’aspetto più importante era comunque quello di tornare ad assaporare le emozioni del campo gara dopo un lungo periodo di stop: questo obiettivo è stato pienamente raggiunto”.
A livello internazionale, abbiamo espresso diverse buone prestazioni: come ripartiamo verso l’anno olimpico?
“Il calendario ridotto ha visto i nostri atleti di esprimersi su importanti campi gara tra i quali spicca la prova italiana della World Cup di Arzachena: quest’anno sembrava quasi una disputa olimpica e ha incoronato due campioni come Luis e Duffy. Il valore degli atleti al via ha reso ancora più significativo il podio di Verena Steinhauser e il piazzamento di Angelica Olmo (5a), andamento confermato nella tappa di Valencia in cui Beatrice Mallozzi e la stessa Steinhauser hanno chiuso rispettivamente al 5° e 6° posto. Bene anche Pozzatti, in top-10 in due occasioni nel 2020. In sostanza, i risultati di prestigio degli Azzurri, soprattutto in ambito femminile, non sono più eventi occasionali, ma sono ormai una costante dovuta al considerevole lavoro svolto in questi anni. Inoltre, vedere la Mallozzi ottenere ripetutamente risultati consistenti in contesto internazionale testimonia che l’evoluzione compiuta dal nostro movimento non guarda solo al presente ma è già proiettato al futuro”.
A proposito di Giochi, com’è stato riorganizzato il Programma Olimpico?
“Filliol ha deciso di non prorogare il contratto scaduto il 31 dicembre ed ora il ruolo di Direttore Tecnico è rivestito da Alessandro Bottoni. La nostra Squadra Nazionale è in mani più che sicure e non ci sarà alcun trauma per il nostro settore dell’Alto Livello: sappiamo come lavorare per raggiungere grandi risultati. Nell’ultimo quadriennio abbiamo intrapreso un percorso che ha richiesto scelte difficili e coraggiose, ma avevamo l’ambizione e la necessità si smuovere un sistema ormai troppo statico nei confronti di un movimento internazionale che correva a forte velocità. Abbiamo scelto il miglior tecnico del panorama mondiale per avviare un percorso di cambiamento che ci è costato molti sacrifici, ma che ha creato i presupposti per portare l’Italia del futuro ai vertici mondiali. Tutta la squadra, sia gli atleti sia i tecnici, potrà utilizzare quanto imparato in questi anni per esprimersi al meglio in ambito internazionale rappresentando con orgoglio i colori italiani. Dispiace non chiudere naturalmente un ciclo olimpico, aspetto chiaramente condizionato dalla pandemia, ma ripartiamo dal ranking di qualificazione olimpica provvisorio che vede l’Italia in possesso di tre posti per la prova femminile, due per quella maschile e quello per la staffetta mista, un riscontro che, seppur ancora non definitivo, rappresenta indubbiamente un risultato storico”.
Per i Giovani, il 2021 dev’essere l’anno del rilancio?
“Senza dubbio, quello dei Giovani è il settore per cui eravamo più preoccupati, ma grazie al lavoro dei tecnici sul territorio che hanno saputo sfruttare la meglio strumenti tecnologici utilizzati in maniera innovativa, abbiamo tenuto unita la comunità dei giovani. Per i ragazzi sono stati mesi difficili, ma sono certo che la Federazione ha fatto tutto il possibile per sostenere i giovani atleti durante il periodo più aspro della pandemia erogando alle società dei consistenti contributi dedicati proprio all’attività giovanile”.
Paratriathlon e Multisport: i calendari sono stati letteralmente decimati ma l’attività non si è fermata.
“Per il Multisport, le gare affrontate sono state davvero pochissime, ma l’attività è andata avanti. Per quanto riguarda il Cross, sono stati svolti importanti raduni che hanno consentito alla comunità dell’off-road ormai ben radicata in Italia di continuare il progetto di consolidamento e sviluppo. Siamo una delle poche Federazioni che sostiene in maniera concreta il Cross Triathlon e i risultati, anche dal punto strettamente agonistico, si vedono. Il Paratriathlon ha affrontato poche gare del calendario internazionale, ma siamo riusciti ad assegnare i titoli italiani e a completare con grandi sforzi organizzativi il circuito IPS. Ho seguito da vicino i nostri paratriatleti e ancora una volta posso confermare che sono ragazzi e ragazze che sanno affrontare e superare ogni difficoltà meglio di chiunque altro”.
Il mondo Age Group come ha retto dal punto di vista numerico e come possiamo tornare al trend di forte crescita degli scorsi anni?
“Il mondo Age Group è stato colpito, chiaramente abbiamo subito un calo fisiologico dei tesseramenti nell’anno funestato dal Covid-19, ma quando torneremo a regime con un calendario completo di gare e iniziative dedicate potremo recuperare e riprendere l’andamento di forte crescita. In ogni caso, devo rimarcare l’entusiasmo mostrato e la massiccia partecipazione agli eventi disputati seppur affrontati con format e modalità a cui non eravamo abituati”.
Parlando dei tecnici, quanto sono importanti per il movimento in questo frangente?
“Sono importanti in questa fase, ma lo sono sempre stati: sono loro che guidano chi si avvicina a questo sport in maniera strutturata. Per sottolineare l’importanza di questa figura e la radicale evoluzione che ha compiuto negli ultimi anni, abbiamo pubblicato un nuovo libro dedicato al triathlon di oltre 400 pagine in cui si prendono in esame separatamente i settori Giovani, Age Group e Lunga Distanza, Alto Livello e Paratriathlon: questo è segnale di crescita, di forte sviluppo della disciplina e di crescente specializzazione”.
Non è stata soltanto una stagione di rinunce: nel 2020, la FITRI ha stretto nuove importanti collaborazioni.
“Tra le consistenti novità, ho già citato il grande lavoro editoriale svolto durante la pandemia e concretizzato con la pubblicazione del nuovo libro sul triathlon edito da Calzetti & Mariucci, l’importante partnership territoriale siglata con il Trentino proprio in un anno così complicato. Sotto la mia presidenza, la FITRI ha raccolto oltre 1 milione di euro di sponsorizzazioni e ora abbiamo legato il nostro sport ad una località turistica rinomata e profondamente vocata per lo sport outdoor. Colgo inoltre l’occasione per ringraziare i nostri partner Arena, Dorelan e Friliver che ci hanno accompagnato e hanno creduto in noi in questi anni”.
Come affronteremo i primi mesi di quest’anno alla luce dell’appuntamento elettivo del 14 marzo?
“L’Assemblea Elettiva è un momento molto importante: è noto che mi ricandiderò con una squadra compatta e innovativa per dare continuità al mio operato e portare a termine il buon lavoro iniziato. Comunque, non ci sarà soltanto la campagna elettorale tra le priorità di queste settimane: continuerò ad impegnarmi intensamente per la crescita della FITRI come ho fatto in questi anni, con la serenità e la convinzione di aver sempre condotto un lavoro onesto, importante e concreto che voglio portare avanti anche nel prossimo quadriennio attuando un programma ricco di novità e iniziative”.
Infine, Presidente, cosa ci auguriamo per il 2021?
“L’augurio per tutti è quello di mettere alle spalle la pandemia, ricominciare un vita normale e serena soprattutto per coloro i quali sono stati coinvolti in situazioni gravi. È evidente questa situazione di emergenza non possa finire in un baleno, ci saranno ancora momenti difficili, ma la resilienza è una caratteristica insita nel triathlon: proprio per questo, sono convinto che riprenderemo presto il cammino bruscamente interrotto dal Coronavirus e potremo presto tornare a regalarci nuove grandi soddisfazioni in tutti i settori”.