Prosegue con successo il primo raduno internazionale della stagione 2025 a Fuerteventura, in programma dall’11 gennaio al 1° febbraio.
La delegazione azzurra che sta partecipando al Camp Alto Livello – 8 donne e 5 uomini, su convocazione del Direttore Sportivo Simone Biava – risponde a precisi criteri tecnici che hanno preso in esame il potenziale di crescita e le specifiche esigenze del programma sviluppo.
L’obiettivo è creare un percorso di crescita strutturato fornendo agli atleti un supporto costante che vada oltre il semplice allenamento, in modo da essere integrati in una programmazione federale coordinata che metta al centro il miglioramento delle competenze tecniche, fisiche e mentali.
Qui per la delegazione azzurra a Fuerteventura
Il camp alle Isole Canarie, ideato come naturale prosecuzione del raduno programmatico di Tirrenia, con il suo focus specifico sugli atleti più giovani rappresenta un elemento centrale nel progetto di sviluppo della Federazione Italiana Triathlon in ottica del prossimo ciclo olimpico.
La visione strategica della Fitri mira a fare del settore Under 23 il cuore pulsante del triathlon italiano per arrivare preparati e competitivi ai Giochi Olimpici di Los Angeles 2028 grazie a una pianificazione che coinvolga staff tecnico, atleti e partner federali. Come spiegato dal Direttore Sportivo Biava, “Il camp è un simbolo di questa ambizione: un vero e proprio laboratorio tecnico in cui talento e programmazione si incontrano per dare forma al futuro del movimento”.
Un cambio di passo fortemente voluto dal Presidente della Federazione Italiana Triathlon Riccardo Giubilei: “Abbiamo investito con decisione nell’Area Sviluppo Under 23 che oggi è sempre più centrale come punto di collegamento tra settore giovanile ed Elite. Ci siamo riusciti strutturandolo con uno specifico coordinatore, Andrea Gabba, e una serie di collaboratori, insieme a camp dedicati, attività internazionali e Centri tecnici federali.
Esempio di questo importante risultato è stato l’approdo di due atleti Under 23, Bianca Seregni e Alessio Crociani, alle Olimpiadi di Parigi 2024: in un percorso di crescita, che li ha visti partire come sparring partner, oggi sono punti di riferimento della Squadra Italia in un’ottica di presente e futuro verso Los Angeles 2028. Ciò è stato possibile grazie alla stretta collaborazione fra area scientifica, area tecnica federale, tecnici personali e rispettivi gruppi sportivi. Un lavoro di squadra che è la cifra della nostra crescita.
Sono state create quindi le condizioni giuste per un ricambio generazionale. Allo stesso tempo agli atleti già maturi – da Verena Steinhauser ad Alice Betto, da Nicola Azzano a Ilaria Zane – la Federazione ha dato la possibilità di scegliere un approccio complementare: potranno continuare il loro lavoro in ambienti di allenamento qualificati con stimoli competitivi e opportunità di crescita individuale, rispettando le esigenze di autonomia e personalizzazione tipiche di questa fascia”.