Direzione Tecnica, i nuovi incarichi a Mario Miglio e Alessandro Bottoni, l'attività del quadriennio 2013/2016

DT Miglio & DT Giovani Bottoni, pronti a partire per la nuova sfida del Triathlon italiano. "Obiettivo comune per un unico Team" le parole del Presidente Bianchi.
Il Consiglio federale ha deliberato l'attività tecnica per il nuovo quadriennio 2013-2016, nella riunione che si è svolta a Roma giovedì e venerdì della scora settimana: una 'due giorni' importantissima, che ha dato il via al 'cuore' dell'attività tecnica della FITRI, federazione che si presenta in questo inizio quadriennio, con aspettative ambiziose sia per gli obiettivi olimpici, sia per crescita del livello dei propri atleti.

Federazione che, all'indomani delle Olimpiadi di Londra, è balzata sotto l'attento sguardo delle massime istituzioni sportive nazionali per il potenziale e prospettive espresse.

Tante le novita', prima fra tutte l'individuazione e la nomina di 2 Direttori Tecnici: Mario Miglio, che si occuperà del Triathlon Elite e Alessandro Bottoni che curerà il Triathlon Giovanile, due professionisti del nostro mondo, il primo già CT alle Olimpiadi di Atene e responsabile della Scuola di Alta Specializzazione negli anni successivi, l'altro, primo atleta italiano all'esordio olimpico a Sydney 2000, poi tecnico federale e, nell'ultimo quadriennio, responsabile del Centro Studi, Ricerche e Documentazione della FITRI.

Scelte che parlano di un Triathlon italiano determinato a 'capitalizzare' e professionalizzare, scelte che guardano ad un futuro 'importante' per il nostro Triathlon e, parlando di scelte, è il Presidente federale Luigi Bianchi a sottolineare i contenuti delle decisioni abbracciate dal Consiglio federale.

[IMG=data/2013/20130205_165400_1.jpg]
"Abbiamo lavorato a lungo sull'accurata stesura della struttura tecnica, abbiamo voluto il meglio del know-how del triathlon italiano e ci siamo trovati tutti d'accordo, un consiglio federale in assoluta sintonia: abbiamo scelto, secondo quanto previsto dai principi del CONI, due Direzioni, una per l'attività elite e olimpica, l'altra rivolta ai Giovani. La scelta ha tenuto conto ovviamente dell'esperienza e delle capacità delle persone indicate - spiega il Presidente Bianchi - La struttura tecnica rispecchia ciò a cui, già nei mesi precedenti alla mia elezione, immaginavo di voler dare il massimo impulso - Giovani e settore femminile sui quali indirizzare subito i primi interventi". Il Presidente Bianchi entra poi nello specifico dei Direttori Tecnici:

"Mario Miglio costituisce un profilo di assoluto spessore, ho avuto modo di vederlo lavorare da vicino nella società sportiva che mi ha fatto conoscere il Triathlon, l'Atletica Bellinzago e la sua voglia di fare con il suo entusiasmo, si sposano perfettamente con il suo curriculum che non ha bisogno di alcuna ulteriore presentazione, visto quanto già ha saputo dare alla nostra federazione sia da CT, sia come responsabile della SAS.

Alessandro Bottoni è una figura, un'icona, importante per tutti noi: è colui che, prima da atleta ed oggi da DT Giovani, ha saputo costruire, tassello dopo tassello, una professionalità ed una conoscenza profonda del Triathlon, attraverso tutti gli step di una carriera sportiva completa: dalla pratica agonistica di livello olimpico, a quella di allenatore, a quella di studioso-ricercatore e metodico analista delle prestazioni ..... direi un bagaglio di valori e di 'sapere' di cui non si può non farne tesoro.

Novità & continuità, costituiscono il metodo che abbiamo adottato per l'ottimizzazione della nostra 'strategia tecnica' - conclude Luigi Bianchi - Credo e crediamo tutti in questo Progetto, che ci vede uniti, dirigenti, tecnici federali e tecnici societari, atleti, in un unico grande Team che guarda all'obiettivo comune: l'affermazione del nostro Triathlon italiano ai vertici internazionali e della sua diffusione a tutti i livelli.".

Entriamo ora nel merito e nel dettaglio dei programmi e delle linee guida per gli atleti, ascoltando i due principali protagonisti, Mario Miglio e Alessandro Bottoni.

[IMG=data/2013/20130205_165518_1.jpg]
Per Mario Miglio, un 'rientro' nel contesto olimpico, dopo l'esperienza da CT di Atene 2004, il cui bilancio conclusivo, lo ricordiamo, fu lo storico 5° posto alle Olimpiadi di Nadia Cortassa, il 14° di Beatrice Lanza ed il 21° di Silvia Gemignani, migliori piazzamenti olimpici di sempre per Italia in campo femminile.

- Questa volta il lavoro sarà molto più articolato e complesso per le nuove competenze di Direttore Tecnico, come dire... 'una sfida superiore' alla precedente, visto il carico di maggiori interventi che richiede il ruolo di DT rispetto al CT?

"Il Presidente Bianchi ha voluto darmi un incarico importante e io l'ho accettato, dopo una lunga riflessione, con grande entusiasmo. La riflessione è servita a chiarire tante cose, soprattutto con me stesso, in merito alla mia motivazione, alla mie capacità, ai miei tanti difetti. Alla fine ho deciso e sono sicuro di poter fare un buon lavoro."

- Volendo schematizzare quanto più possibile per i lettori di internet, il documento programmatico che elabora dettagliatamente i progetti tecnici e che passa sotto approvazione della Preparazione Olimpica del CONI e del Consiglio Federale - 'GIPSO' - cosa vorresti soprattutto mettere in evidenza?

"Il triathlon italiano ha fatto grandi passi in avanti negli ultimi 4 anni, ma la distanza che ci separa dalle nazioni guida è ancora molto grande. Tuttavia esistono le premesse per andare alla ricerca di obiettivi prestigiosi: atleti molto bravi, tecnici sempre più preparati, giovani che stanno crescendo sempre più. L'Italia deve fare un balzo in avanti nelle classifiche internazionali e gli atleti che possono dare il loro apporto sono numerosi. Il lavoro deve cominciare sul territorio e deve crescere il livello tecnico dell'attività nazionale. Ci sarà da lavorare molto. Potremo farlo con serenità se tutto il triathlon italiano ci darà il suo aiuto".

- Dal tuo primo incarico nel contesto olimpico ad oggi, si può già parlare del consolidamento di una 'scuola' e di una cultura di triathlon in Italia? Quanto è cambiato da allora?

"La cultura del triathlon si è evoluta e, per fortuna, si è allargata, nel senso che, rispetto al passato, esiste molta più consapevolezza e anche conoscenza intorno al nostro sport e alle sue regole. Lo sviluppo del settore giovanile, il costante rinnovamento del Settore Istruzione Tecnica, la nascita della Scuola di Alta Specializzazione, hanno contribuito allo sviluppo di una maggior cultura. I risultati ancora ci dicono che tutto ciò non è sufficiente, ma la strada credo sia quella giusta".

- Cosa ti preoccupa di più nei differenti step che dovrai e dovrete attraversare?

"Mi preoccupano i tempi d'attesa. Che sono sempre troppo stretti. Il triathlon è una disciplina di endurance e prevede lunghi cicli di costruzione delle capacità prestative. Tutti quanti dobbiamo avere più pazienza nel chiedere i risultati agli atleti più giovani. Accorciare i vari passaggi della carriera sportiva non porta mai al traguardo desiderato".

- Aspettative, sogni, traguardi....Cosa ti aspetti dai nostri azzurri?

"Mi aspetto e sogno un ambiente motivato e pronto a lavorare. Il lavoro è un valore. Mi auguro di sentire il meno possibile discorsi sulla fatica e sui sacrifici e di vedere atleti che sanno buttare il cuore oltre l'ostacolo. Il raggiungimento dei vari traguardi sarà solo una diretta conseguenza".

- Primi appuntamenti da DT?

"Parlare con tante persone, spiegare i miei progetti, ascoltare tecnici e atleti. Far partire la programmazione" - è la risposta conclusiva e sintetica di Miglio che mette subito in luce idee chiare e voglia di fare".

[IMG=data/2013/20130205_165625_1.jpg]
Direzione Tecnica Giovani, un ruolo nuovo, un ruolo importantissimo per il futuro del Triathlon, assegnata ad Alessandro Bottoni.

- Da atleta a tecnico federale a responsabile del Centro Studi e Ricerche ed ora Direttore Tecnico Giovani: prima di accettare l'incarico, c'era qualcosa che ti preoccupava di più o hai deciso subito?

"La disponibilità e la motivazione a prendere un incarico del genere, qualora mi fosse stato offerto, è maturata nel corso dell'ultimo anno e non è stata improvvisa. E' un ruolo di grande responsabilità a cui viene affidato il futuro dei potenziali talenti e la possibilità di fare attività qualificata per tutto il mondo giovanile".

- Cosa ti aspetti in questa tua nuova sfida e cosa ti impensierisce maggiormente?

"Mi aspetto di riuscire a realizzare quanto più completamente possibile un sogno comune: la possibilità che il Triathlon giovanile sia la base da cui nascono, crescono e maturano i futuri campioni, che venga diffuso, riconosciuto e rispettato nelle comunità, dalle organizzazioni sportive e dagli enti pubblici, nel ruolo di disciplina Sportiva Olimpica e nel ruolo sociale di promotore dell'attività fisica giovanile, dove tecnici, dirigenti, organizzatori e atleti siano orgogliosi del loro successo come movimento sportivo. Gli obiettivi prefissati, che saranno illustrati nel Progetto Giovani, richiedono un lungo percorso, che potrà essere valutato compiutamente solo nelle prestazioni sportive dei giovanissimi di oggi, quando diventeranno atleti evoluti e nella struttura dell'Attività Giovanile nel territorio nazionale. La cosa che mi impensierisce di più è avviare la macchina che si è progettata in tempo utile per non compromettere la stagione, avviando processi nuovi e settori appena ristrutturati in forte ritardo rispetto al passato".

- Quali sono i programmi che caratterizzato il 'tuo GIPSO', il tuo Progetto rivolto ai Giovani?

"Non è un progetto solo mio, sono portavoce e promotore di un progetto condiviso da un gruppo di lavoro numeroso e con valori comuni, formati e condivisi sul campo e nel lavoro quotidiano con e per i Giovani. Sono le persone che formeranno lo Staff del Settore Giovanile e che operano attivamente da anni con i giovani. Andrebbero nominati uno per uno perché sono loro che hanno stimolato e realizzato direttamente, o indirettamente attraverso la loro attività quotidiana il Progetto Giovani, che non voglio anticipare perché verrà presentato a breve".

- Primi impegni da DT Giovani?

"Si sta lavorando su tutti i fronti avviando le varie attività, dalla programmazione delle Squadre Nazionali alla rete nel territorio per la attività di base. In realtà, cercando di anticipare i tempi, un primo raduno è già stato svolto nel Centro Federale di Roma dal 2 al 5 Gennaio, che ha coinvolto 16 atleti delle categorie Youth e Junior e i loro tecnici. In quest'occasione si sono svolti allenamenti caratteristici del periodo, serie standard di lavoro e momenti di valutazione della condizione e delle capacità tecniche e generali degli atleti. Un elemento essenziale che evidenzia l'impostazione, è stata l'importanza data al tecnico dell'atleta, coinvolto attivamente nel raduno. Nella stesura del programma è stata data infatti grande rilevanza al lavoro dei tecnici ed è stato dato ampio spazio a momenti di confronto sugli elementi principali della preparazione a lungo termine dei giovani atleti, coordinando degli incontri formativi di tipo integrativo tra i tecnici presenti. Nel corso delle giornate di lavoro quindi i tecnici hanno svolto attività quasi continuativa di lavoro, con tavoli di confronto e momenti di approfondimento e condivisione delle proprie competenze, come parte iniziale di un progetto di formazione continua. Il resoconto del Raduno, come tante altre cose in futuro, verrà condiviso, appena avviati i processi e le piattaforme comunicative, con tutti quelli che operano nel Settore Giovanile".

Nell'augurare un proficuo lavoro ai nuovi DT, si dà appuntamento su queste pagine del sito per i successivi approfondimenti che prevedono la pubblicazione dei Programmi, dei Progetti, delle Linee Guida e della struttura tecnica nazionale.