RISPETTO

di Valentino Muschitiello
Contrariamente alla maggior parte degli articoli pubblicati su questo sito, queste righe non riportano una "informazione di servizio" riguardo le prossime gare e/o attività del triathlon in Puglia, ma intendono rappresentare una presa di posizione personale a favore dell'attività svolta dal Comitato Regionale ed in particolar modo dal suo presidente Claudio Meliota per la promozione del movimento nella nostra regione. Come tale sono firmate.
Alcuni episodi a cui ho assistito nell'ultima gara svolta (a cui non voglio far esplicito riferimento per non creare inutili polemiche) mi hanno definitivamente convinto a scrivere queste parole che stavano maturando in me già da qualche tempo.



Come rappresentante degli atleti in seno al Comitato Regionale, mi rivolgo innanzitutto a questi ed in particolar modo alla quota parte di essi che ignorano la mole di lavoro che necessita la preparazione di una gara. La maggior parte di noi atleti arriva un paio di ore prima della partenza, presenta il bonifico o paga la tassa di iscrizione, ritira il pacco gara ed è pronto a spendere un po' del proprio tempo divertendosi. Magari a fine gara il fatto di aver pagato "il biglietto" ci fa sentire anche in diritto di criticare gratuitamente e quasi mai in maniera costruttiva, l'operato degli organizzatori.



Ma chi conosce cosa c'è dietro ad un pettorale imbustato, ad una transenna con la targhetta numerata, ad agli incroci presidiati, ad un arco gonfiabile? La risposta ovvia sarebbe: il comitato organizzatore.



E' vero. Ma non sempre è completamente vero.



A fronte di 14 gare per adulti che a si conteranno a fine 2013, gli organizzatori pugliesi che sono o sarebbero in grado di organizzare completamente una manifestazione si contano sulle dita di una mano. Quando dico completamente intendo in maniera autonoma: a partire dalla richiesta da inviare alla federazione nazionale nei termini previsti dal regolamento federale (quasi sempre disattesi), alla presentazione dei permessi ai vari organi amministrativi (comune, provincia, forze dell'ordine, enti vari,..), alla scelta dei percorsi che rispettino le distanze previste dal regolamento tecnico e, soprattutto, la sicurezza massima per gli atleti, alla predisposizione di assistenza sanitaria e tecnica lungo i percorsi, alle premiazioni, pubblicità all'evento, preparazione dei pacchi gara, preparazione della zona cambio, supporto tecnico ai giudici, etc.



E gli altri? Se fossero lasciati soli si troverebbero ad organizzare gare dal bassissimo livello qualitativo (per noi atleti) e soprattutto insicure. E qui che subentra Claudio, accompagnando in ogni aspetto organizzativo gli organizzatori inesperti. Sia chiaro: l'inesperienza non è una colpa. Avere tanti nuovi organizzatori è anzi un indice della crescente popolarità del triathlon e della vivacità del movimento in Puglia. D'altronde uno dei compiti istituzionali di Claudio è proprio supportare nella maturazione dell'esperienza necessaria i neo-organizzatori; ma il suo amore verso il nostro sport lo porta ad andare oltre, a dover tamponare continuamente le falle aperte da altri, a sobbarcarsi compiti che spettano logicamente allo staff organizzativo.



Ho visto Claudio passare serate intere a preparare i pacchi gara; ho visto Claudio guidare su e giù per la Puglia per portare nella sua auto personale le transenne della zona cambio e l'arco gonfiabile, ho visto Claudio spendere intere giornate lavorative a far sopralluoghi su eventuali nuovi percorsi; ho visto Claudio metterci la propria faccia per promuovere l'evento verso istituzioni locali. Ho visto Claudio telefonare in Federazione per far accettare una richiesta gara presentata fuori tempo...



Ognuno di noi può avere Claudio in simpatia o meno. Può condividere o meno i suoi metodi e i suoi modi fare e di proporsi e relazionarsi alla gente (anch'io a volte mi trovo in aperto disaccordo...). Può avere dei motivi personali per non stimare Claudio come persona o per come interpreta il ruolo istituzionale che occupa. Liberissimo di farlo.

Penso che nessuno però, con un po' di oggettività, possa negargli l'abnegazione con cui svolge il suo compito, nessuno possa sottovalutare il tempo che lui sottrae ai propri interessi spendendolo a favore del movimento, nessuno possa contestargli la gratuità del suo operato.



Per questi motivi io credo che si debba RISPETTO verso Claudio e il suo lavoro. Rispetto significa non irriderlo se ritarda la partenza di una gara per spiegarci tre volte come funziona la zona cambio compensata pretendendo attenzione durante la spiegazione. Rispetto significa ricordare che quello che per noi rappresenta un divertimento per altri ha comportato sacrifici e tempo speso in maniera gratuita. Rispetto significa proporre in maniera costruttiva sé stesso o le proprie idee se le riteniamo migliorative per la gara e l'attività in generale. Rispetto significa, a volte, dire anche grazie. Rispetto significa anche aver pazienza se le cose non vanno come noi vorremmo. Tanto più che la democrazia sportiva ha un grandissimo pregio: ha tempi fissi e stabiliti; dopo le prossime olimpiadi, se verrà individuato un presidente migliore...



Spero che queste mie parole servano a ritrovare quel clima di "familiarità" che si respirava alle gare durante i miei primissimi anni in cui mi sono affacciato al triathlon. Familiarità tra organizzatori, rappresentanti regionali, giudici ed atleti che distingueva nettamente il nostro sport dagli altri con alle spalle grosse (numericamente) federazioni. Familiarità che ultimamente penso si stia perdendo sotto la spinta demolitrice di gelosie, ripicche e inutili polemiche.



Condivido completamente la posizione del consigliere Valentino Muschitiello e mi associo alle sue parole, alcune persone utilizzano troppo facilmente social forum o situazioni non ufficiali per prendere posizioni critiche nei confronti del Comitato senza che i Presidenti delle loro società intervengano o ne siano a conoscenza, cosa che non rende certamente merito alla loro sportività.

Tutti abbiamo margini di miglioramento, a partire dal Presidente del Comitato fino all'ultimo dei triatleti, solo collaborando si fa del bene al triathlon pugliese non certo facendo altro.

Mimmo Ruggieri