BIG EAST TRIATHLON

Resoconto di gara del nostro amico Filomeno Martina
Primo vero appuntamento della mia stagione di triathlon dopo i due duathlon classici di Althorp (dove sono riuscito a strappare la qualifica per i mondiali in Canada, e gli europei che pare non verranno più disputati) e Cambridge (un piacevole ritorno lì dove disputai la mia prima gara in assoluto, due anni fa).



Un mezzo ironman che capita piuttosto presto nella stagione, ma necessario visti i piani per i prossimi mesi. Molti interrogativi a causa del brutto inverno che ha un po' pregiudicato la preparazione, soprattutto in bici, ma anche tanta voglia di mettersi alla prova in un gruppo di partenti che si preannunciava di livello.
Infatti, il Big East Triathlon (1.6 km - 83 km - 21 km) è una gara relativamente nuova ma che promette benissimo. Certamente è la dimostrazione che non è assolutamente necessario inseguire i pallini in giro per l'Europa per avere la sicurezza di partecipare a un evento organizzato in maniera impeccabile e in una cornice incantevole.



La frazione di nuoto si è svolta in un piccolo estuario nel quale è stato costruito il marina di Bradwell On Sea, un porto turistico di piccole dimensioni "sorvegliato" dalla centrale nucleare di Bradwell, attiva fino a poco tempo fa e al momento nel mezzo del processo di smantellamento. I commenti del resto dei partecipanti erano incentrati più sulla paura delle correnti, in verità più che legittima, viste le notevoli maree e lo scontro/incontro di acqua dolce e salmastra; io personalmente ero più preoccupato per la possibilità di ritrovarmi con un braccio extra, o incontrare una bella spigola a due teste, mentre il sapore del sale non faceva altro che farmi sentire un po' più vicino a casa, dopo gare disputate esclusivamente in fiumi o laghi. Nota negativa sicuramente la temperatura dell'acqua, al di sotto dei 14C, al contrario di quella esterna piuttosto mite, con un cielo stranamente libero da nuvole che preannunciava una giornata primaverile da gustarsi il più possibile.

Due giri da 800 m per i partecipanti al mezzo, uno solo per quelli della distanza corta (800 m - 42 km - 10.5 km), prima della lunghissima transizione verso la zona cambio (circa 400 m) necessaria per far partire la gara lontano dalle imbarcazioni.

Convinto che la frazione di nuoto sia forse quella in cui mi esprimo meglio, mi sono posizionato davanti al gruppone prima del segnale di partenza. Dopo la classica tonnara iniziale mi sono accorto di essere in scia del leader, e di non avere nessuno intorno a noi. La prima parte del giro era controcorrente e ho preferito stare al mio posto, comodo in scia. Alla seconda delle 4 boe avevamo già raggiunto la coda del gruppo della gara corta, partita 5 minuti prima di noi, dove ho cercato di approfittare -invano- della confusione per superare il mio compagno di fuga. Dopo aver realizzato che non sarei riuscito a staccarlo ho preferito risparmiare un po' di energie e restare in scia anche durante il secondo giro.



Entrato in transizione dopo 26'45" ho perso secondi abbondanti per un'operazione semplice come quella di allacciare il caschetto, purtroppo le dita erano completamente prive di sensibilità e non riuscivo nemmeno a trovare la chiusura.

Partiti in bicicletta, ero assolutamente inebriato da una sensazione per me nuova, quella di essere più o meno al comando di una gara, di avere la consapevolezza innanzitutto di aver fatto bene, ma anche della propria posizione in gara istante per istante. In Gran Bretagna, visti i numeri dei partecipanti, difficilmente non sono previste batterie, ed è praticamente impossibile sapere a che punto uno sia in classifica.



Asfalto perfetto e lunghi tratti pianeggianti sono sicuramente inusuali per me, abituato a campi da guerra e continui sali scendi, qui in Bedfordshire, dove vivo e mi alleno. Se poi aggiungiamo il privilegio del bel tempo, gli ingredienti per una giornata prima di tutto divertente c'erano tutti. Ancora una volta, due giri per la gara lunga e uno solo per quella corta; ogni giro aveva uno strappo di circa 800 m al 6-7% e un altro paio di strappetti più corti ma con pendenze anche fino al 15%. Collaborazione assoluta da parte dei moltissimi volontari che vigilavano agli incroci, così come degli automobilisti sempre gentili e pronti ad aspettare alle spalle dei ciclisti, consapevoli dell'evento e quasi incuriositi dalle varie biciclette e categorie di partecipanti. Una delle note positive, per quel che ho visto sinora da queste parti, è come assolutamente chiunque prenda parte alle gare di triathlon, dall'elite che cerca un evento allenante, all'age grouper forte (ad esempio vincitori di svariati titoli mondiali) alla casalinga che ha una mountain bike con il cestino della spesa e che finisce un olimpico in 4 ore. In generale il percorso in bici era piuttosto tecnico, a parte gli strappi vi erano anche tratti con molte curve strette e falsopiani dolci ma lunghi.

In bici ho cercato di rimanere fedele agli obiettivi impostati prima della gara, con l'intenzione di correre una buona mezza nella quale avrei testato la risposta delle gambe dopo i problemi avuti lungo tutto l'inverno, e ho così terminato la frazione in 2h19' e in sesta posizione, dopo essere stato superato dal futuro vincitore e da altri atleti.

Transizione rapida e via nel primo dei due giri, divisi in due macro settori: i primi 5 km circa su asfalto, attraverso la cittadina di Bradwell e intorno al museo dell'aeronautica e all'aeroporto; i secondi 5.5 km su erbetta incolta e purtroppo poggiata su un terreno abbastanza sconnesso, lungo la linea della costa, intorno alla centrale nucleare fino al porto.

Fedele alla media che avevo come obiettivo, sono riuscito a raggiungere quasi subito l'ultimo atleta che mi aveva superato nella frazione ciclistica, per poi essere raggiunto a mia volta da un altro atleta, con cui sono rimasto per 3-4 km prima di riuscire a staccarlo verso la fine del primo giro.

Sono arrivato al traguardo in quarta posizione con una mezza in 1h29' e un tempo totale di 4h17', felicissimo e soddisfatto da moltissimi punti di vista, con rinnovata fiducia e motivazione per il resto della stagione.



Vincitore Darren Jenkins, che -mi hanno detto- vanta un IM sotto le 9h, con 4h04', mentre prima tra le donne Catherine Faux con 4h17.

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