Scomparso Pietro Mennea

Anche noi vogliamo ricordare il grande atleta pugliese
Non ha mai fatto triathlon, ma nemmeno nuoto, ciclismo, o altro. Era solo un atleta, un velocista, con qualità che nemmeno lontanamente si avvicinano a quelle del nostro sport. Eppure un motivo c'è perchè su vari siti federali, di sport diversi dall'atletica, oggi, compare la notizia della scomparsa di Pietro Mennea.
Tanti hanno vinto Olimpiadi e fatto primati, ma per lui la cosa è particolare e unica. Mennea ha rappresentato dei valori che nessun altro campione ha saputo trasmettere. E' stato il primo ad adottare sistemi di allenamento moderni, a sopportare carichi per altri impossibili, a portare quelle novità nella metodologia che ancora oggi sono ideologicamente utilizzate. Il fatto di riuscire a stare tante ore sui campi di allenamento, di percorrere tanti chilometri in ripetute, solo per fare al massimo 200 metri in gara, di essere capace di non mollare anche quando ormai il risultato sembrava compromesso, di riuscire, nonostante la grande mole di lavoro che faceva, a fare 5 olimpiadi e di essere tutt'ora il migliore della sua specialità dopo 30 anni e più, lo hanno reso un esempio, del quale, purtroppo sembra si sono giovati più gli atleti di altri paesi.

Da lui è nata la certezza che per ottenere risultati è necessario fare molto, molto e ancora molto lavoro, lo hanno capito in tutti gli sport, anche non di velocità; nuotatori, ciclisti, triatleti compresi, per questo si può dire che la vita di Mennea è stata utile in tutti gli sport.

Personalmente ho gareggiato con lui varie volte, sui 400 metri; mi è rimasta impressa l'ultima quando lui vinse in 48" e io giunsi alle sue spalle in 51", però io partivo fresco, lui aveva già disputato 10 batterie dei 100 metri una dietro l'altra, vinte tutte con tempi tra i 10"2 e 10"4 e un 400 poco sopra i 46" prima di quello con me. Attualmente gli atleti dopo un 100 metri al massimo aspettano ore o giorni prima di farne un altro. Non potevo che considerarlo un mito, anche perchè dava il massimo anche quando gareggiava in Puglia con noi dimostrando così rispetto per ogni livello di avversario. Per noi era un onore quando sapevamo che c'era in pista e alla fine delle gare qualche foto non la negava.

Molti atleti, di ogni sport, prima di dire che valgono qualcosa dovrebbero capire cosa vuol dire "valere" e magari leggersi un pò ciò che faceva Pietro in allenamento, in gara e.... nella vita.

Mimmo Ruggieri