Triathlon giovanile rimandato a settembre

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Non è assolutamente una bocciatura, ma un momento di riflessione quello dell'andamento delle gare di Revine Lago dove, sabato 18 luglio, è andato in scena il Campionato Italiano giovanile di triathlon. I risultati non parlano certo a favore e non rispecchiano le aspettative della vigilia che erano ottimistiche pur in presenza di molti atleti alla prima esperienza in questo genere di gare. Può aver influito il lungo e caldo viaggio del giorno prima, l'approccio psicologico, qualche ingenuità, sfortuna, ma per tutti i nostri rappresentanti le cose non sono andate come dovevano.


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Non ha certo influito la preparazione fisica che a quanto pare, salvo rari casi, e apparsa adeguata e ognuno dei partecipanti pugliesi e lucani era in grado di affrontare gli avversari ad armi pari. Forte il caldo sia in acqua che fuori, lunga l'attesa dal mattino in attesa delle gare sotto il sole, per un ritiro pettorali che poteva essere iniziato anche dalla sera prima visto che c'erano tutti, per mettere subito le bici in zona cambio anche 5 ore prima delle gare e vedere ruote esplodere al calore di mezzogiorno. Elementi che hanno condizionato le prove di tutti, ed è apparso singolare vedere atleti nazionali boccheggiare durante la prova di corsa e smettere di correre per refrigerarsi con l'acqua ai punti di ristoro.


Il caldo era impressionante. Le prove Junior e Youth B sono state caratterizzate da un percorso ciclistico molto impegnativo e raramente capita di non vedere la formazione di gruppi, ognuno ha fatto il suo ritmo e, stremato, nel momento di cominciare a correre se ne sono viste di tutti i colori sui saliscendi della terza frazione. E se tra le donne hanno vinto, dominando, le favorite Olmo tra le Junior e Missaglia tra le youth B, tra gli uomini se la sono giocata a ritmi non proprio nazionali. Tra gli Junior Padolecchia del Cus Bari ha fatto registrare uno dei migliori tempi assoluti nella corsa, con recupero di tante posizioni, ma un nuoto ancora non determinante ha condizionato dall'inizio la sua prova così come avvenuto per Quarta della Nest Lecce. Bravi i due ragazzi a impegnarsi fino in fondo in un contesto dove alcuni dei migliori hanno preferito la resa. È brava anche Maria Mangiullo tra le junior a difendersi sapendo che anche per lei la frazione di nuoto l'avrebbe costretta a una gara di rimonta, avvenuta un po' in bici e un po' nella corsa dove tante sono state le atlete che hanno rinunciato a proseguire.


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Youth B ricca di talenti alcuni confermati a livelli alti, altri giunti con la lingua felpata al traguardo, gara dove ciclismo e corsa hanno determinato la classifica e dove i nostri esponenti hanno lasciato minuti preziosi dopo buone prove di nuoto. Grieco del Team Matera ha nuotato e corso bene, mentre D'Onghia della Nadir on The Road Putignano è caduto durante la frazione ciclistica condizionando il resto della prova che ha comunque concluso nonostante tante escoriazioni. Tra le donne Del Signore della Nuoto Giovinazzo, caduta in fase di riscaldamento in bici, ha affrontato la gara con una vistosa fasciatura al polso che comunque è stato dolorante nei tratti impegnativi in bici, mentre Anna Mangiullo della Nest Lecce ha fatto una gara regolare più dietro dopo un nuoto ancora da migliorare.


Youth A alla partenza con le batterie più numerose e i talenti più giovani. Il percorso ciclistico più facile per loro ha consentito la formazione di alcuni gruppi e sono cambiate le situazioni tattiche, alte andature su distanze corte hanno dato una certa spettacolarità alle gare di questa categoria, e i nostri sono stati anche protagonisti se pensiamo al 16esimo posto finale di Lufrano del Team Matera e 17esimo di Pignatelli della Nuoto Giovinazzo partiti ad handicap nel nuoto e messi dietro dalla foga degli atleti esperti e dalla loro ingenuità in questi contesti e autori di recuperi notevoli tali da far ipotizzare possibili piazzamenti nei primi 10 non impossibili. Bene anche Sibilia della Nadir in The Road Putignano, finalmente molto bene nel nuoto e in bici, ma frenato nella corsa da dolori addominali, anche lui poteva arrivare come gli altri che lo hanno preceduto. Gara meno in evidenza per Rollo della Nest Lecce e Lindo della Nadir on The Road Putignano da subito dietro e condizionati da un uscita dal lago in posizioni che non hanno lasciato spazio a grandi recuperi. Anche in questa prova vari ritiri determinati dal caldo e incidenti.



Tra le donne ottima prova di nuoto di Lafronza della Nuoto Giovinazzo che è uscita dal lago sesta ma che in bicicletta mostra ancora limiti che non le consentono di tenere il ritmo delle altre e, nonostante un grande impegno personale in bici, il distacco è aumentato sempre più e la prova di corsa ne è rimasta condizionata in negativo, meglio Campanelli del Cus Bari, alcune ingenuità l'hanno condizionata nel nuoto dove ha lasciato troppo margine alle altre, il tentativo di recupero in bicicletta, frazione di solito a lei congeniale è stato vanificato da problemi sul percorso e anche la sua prova alla fine è stata inferiore alle aspettative.


Organizzazione logistica ottima, a cura della Silca che ormai è avvezza a manifestazioni di alto livello, accoglienza e supporto atleti ottimi, servizi di gara di alto livello, chiusure strade, scelta percorsi, molto bene tutto, tranne alcune scelte come quella di mettere una sola boa alla prova Youth A, la più ricca di atleti con un angolo di virata alla boa che ha creato tanta confusione e gruppi di atleti fermi in attesa che gli altri girassero, eppure nel Briefing del giorno prima la cosa era stata fatta notare e sembrava che la seconda boa sarebbe stata messa come nelle altre prove, invece una seconda boa c'era, ma in direzione dell'arrivo e non da girare, ne sono scaturite situazioni evitabili come la squalifica della prima arrivata Youth A donne che è di responsabilità dei giudici che hanno il compito di favorire gli atleti nel loro sforzo e non di ostacolarlo, più che della ragazza.


Da rilevare anche gli orari delle gare dove tra batterie maschili e femminili il distacco di soli 10' non ha consentito ai tecnici di vedere bene le gare e ha creato situazioni di contemporaneità di presenze maschili e femminili sul percorso. Anche questa situazione evitabilissima.


Ai nostri è successo di tutto, ruote esplose in zona cambio, cadute prima e durante le gare, partenze a nuoto da dimenticare, accidenti vari che, sommati al viaggio lunghissimo del giorno prima hanno inciso tantissimo, secondo i tecnici ognuno dei nostri poteva ambire ad almeno 10 posizioni in meno con un risultato generale che avrebbero meritato e che avrebbe dato il segno che Puglia e Basilicata non sono regioni secondarie nel triathlon come invece è sembrato. In ogni caso le regioni del sud non sono state protagoniste in nessuna prova, anche i migliori atleti campani e sardi non hanno saputo esprimere quanto valgono realmente, Calabresi e siciliani assenti e il triathlon giovanile rimane cosa da nord Italia. Abbiamo imparato che si deve arrivare a queste gare almeno due giorni prima, cosa che in futuro, se sarà applicata, comporterà spese ingenti per le famiglie e che gli altri non sono poi così superiori, il gap che ci separava fino a due anni fa è diminuito tantissimo e, nonostante ci sia tanto da lavorare ancora, qualche atleta nel gruppo dei primi lo possiamo ipotizzare in un futuro prossimo. Per ora siamo rimandati a settembre, a Imperia, altra trasferta per noi difficilissima, alla finale di Coppa Italia, con gli stessi avversari, abbiamo la possibilità di migliorare nettamente e ritenerci promossi per il 2015, sennò...si riparte.