Due pugliesi alle Hawaii

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A fine ottobre due atleti pugliesi hanno partecipato al' X terra Hawaii , campionato mondiale della specilaità nell'isola di Maui:
Sono Andrea Latrofa tesserato con la Nadir Triathlon Team e Sabrina Manco tesserata con la Nest.


Scusandoci per il ritardo pubblichiamo un articolo con il resoconto della gara scritto  da entrambi.


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Su un circuito molto impegnativo, caratterizzato da onde alte 2 metri nella frazione NUOTO, e percorso per l'80% fangoso-molle e terreno fortemente appiccicaticcio e molto scivoloso nel circuito MTB e RUNNING,  circa 800 Triathleti provenienti da tutto il mondo, che avevano conseguito  la possibilità di partecipazione alla FINALE DEL CAMPIONATO MONDIALE XTERRA 2018 a Kapalua-Isola di Maui-nelle Hawaii attraverso la qualificazione nelle prime posizioni alle varie gare disputatesi nei 4 continenti, hanno partecipato domenica 28 ottobre 2018 al suddetto campionato mondiale XTERRA 2018.


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Tra i partecipanti era presente anche Andrea Latrofa, (della categoria M 70, pugliese di Noicattaro, che aveva guadagnato la possibilità di partecipazione al suddetto evento mondiale, attraverso la partecipazione alle gare XTERRA  di Malta e Garda (Toscolano Maderno) 2018, che, contemporaneamente, lo hanno anche visto classificato SECONDO del circuito di tutte le gare XTERRA 2018 disputatesi in Europa).


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 Andrea Latrofa si è classificato SECONDO di categoria (con il tempo di 5 ore, 58 minuti e 44 secondi)  tra i cinque partecipanti della sua categoria (comprendente anche 2 americani, 1 canadese, ed  1 australiano), dietro all'americano delle Hawaii che ha concluso la gara in  5 ore, 51 minuti e 33 secondi.


 


 


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Buona lettura!


Tanto per cambiare ,ho paura che qualcosa vada storto e che comprometta la gara, però cerco di stare tranquilla e non pensarci; dopo aver posizionato tutto in T1 mi dirigo verso la partenza, lungo la strada mi consegnano la cuffia e mi preparo per provare un po' il nuoto. Appena arrivo in spiaggia vedo che le onde sono alte, ma non mi scoraggio e mi tuffo ugualmente, entrare non è stato difficile, basta aspettare il momento giusto, nell'uscire però più di un'onda mi travolge con violenza e mi fa sbattere il viso sul fondale e da lì comincia il terrore, ancora prima che la gara ha inizio! Ci siamo quasi manca poco, noi donne siamo l'ultima batteria e già penso al casino e agli imbuti che troverò dopo in bici.


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Vedo la difficoltà di molti nell'attraversare le onde, la prima uscita delle batterie precedenti non riesco a vederla (forse meglio)... Sparo e via, non è difficilissimo entrare e superate le prime onde si nuota tranquillamente, respiro ogni 3 bracciate e cerco di stare tranquilla, le onde sono alte ma nel mezzo non mi fanno paura, passate le prime due boe mi dirigo verso la prima uscita,stiamo tutte in gruppo e le prime sono poco distanti manca poco per l'uscita, cerco di vedere dietro per controllare l'onda assassina, magari sono fortunata e non mi prende  ma invece eccola li mi travolge la prima volta poi di nuovo e di nuovo ancora, mi fa sbattere e mi centrifuga non so quante volte... hda lì riesco ad uscire e mettermi in salvo, piango e mi dispero perché non è finita, non voglio rientrare,ho paura ...vedo un sacco di ragazze che si disperano come me e altre vedendomi cercano di farmi coraggio e di tranquillizzarmi (in una lingua che non capisco), non so cosa fare però non voglio ritirarmi, farlo dalla frazione nuoto non me lo perdonerei mai e il trauma sarebbe maggiore, poi penso a tutti i sacrifici fatti, a Paolo, al mio Maestro e a tutto quello che mi ha insegnato fino ad ora, ritirarmi sarebbe un fallimento per entrambi .... un sacco di pensieri mi passano per la testa https:e nel frattempo sono già in acqua tentando di rientrare, perché presa dalla disperazione non riesco neanche a oltrepassare le prime onde che mi rigettano!


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Finalmente ci riesco e ricomincio a nuotare, ora devo cercare di calmarmi e di riprendere fiato, superata l'ultima boa mi dirigo di nuovo verso l'uscita , quasi in prossimità vedo persone terrorizzate che si fermano vicino ai soccorsi in canoa, neanche loro vogliono uscire....inizio ad aumentare le bracciate, voglio uscire prima che arriva l'onda, ma non faccio in tempo e la storia si ripete ancora peggio,ritrovarsi più volte schiacciata sul fondo e non sapere quando e dopo quanto tempo sarei riemersa a galla è un dramma, grido aiuto a squarciagola,ho bevuto un casino e finalmente riesco disperatamente ad uscire da quell'inferno, è finita, ma sono sfinita anch'io, soprattutto mentalmente, camminando mi dirigo in t1, voglio vomitare, ho lo stomaco sottosopra, la nausea e la gola in fiamme.... arrivo in zona cambio e mi siedo per terra per mettermi le calze e le scarpe, tanto tempo, troppo tempo, ma non riesco a fare niente velocemente... appena in sella inizio a pedalare ma sono sconvolta,sono tra le ultime in assoluto e recuperare non sarà facile, appena comincia il fango vedo persone ferme a pulire la bici, io fortunatamente vado, la mia bike scorre, e così comincio a superare uomini e donne, ma soprattutto inizio a superare le donne della mia categoria ,in poco tempo arrivo a superarne una quindicina.



inizio a gasarmi perché capisco di stare nella top ten e la strada è ancora lunga;il percorso è molto fangoso, peggio della prova fatta, si scivola un sacco però la mia bici noto che s'infanga meno delle altre,e questo mi da sollievo, dopo tanto cerco di bere per integrarmi un po', non riesco ne a mangiare e ne a prendere il gel, l'acqua con i sali mi fa venire in mente l'inferno in mare ad un certo punto proprio mentre sto pensando a ciò che ho vissuto in acqua cado e mi faccio male  basta, da lì capisco che se voglio arrivare al traguardo non devo più pensarci, anche se è difficilissimo.  appena arrivo in zona cambio Paolo mi dice che sono 6°e che posso recuperare ancora, inizio a correre ma le gambe non ci sono, le trascino, le sento pesanti è un continuo scivolare anche qui, correre è quasi impossibile, in molte zone bisogna arrampicarsi agli alberi e ai cespugli per avanzare e non scivolare  fortunatamente ci sono spesso i ristori dove prendo sempre acqua e a volte Gatorade, qualche donna mi sorpassa ma non riesco a reagire, nel fango sono inchiodata, riesco a riprendermi e a sentire le gambe un po' più leggere al 6°/7° km ,ma poi all'8°mi prende un forte mal di pancia e sono costretta a rallentare di nuovo fino all'arrivo. Il traguardo è stato un'esplosione di emozione, un pianto liberatorio per aver terminato la gara più dura di tutta la mia vita soprattutto mentalmente!Alla fine chiudo la mia gara 10°di categoria e con il 3° tempo bike (sempre di categoria) nonostante tutti gli imbuti e le condizioni traumatiche.... delusa perché il podio era possibile.


Aloha Maui.... chiederò il riscatto